Vernaccia, la ’regina bianca’ in mezzo alla terra di ’re’ rossi

Intervista alla coordinatrice di eventi del Consorzio di San Gimignano nato nel 1972. SCUOLA MEDIA SAN GIMIGNANO .

Vernaccia, la ’regina bianca’ in mezzo alla terra  di ’re’ rossi

Vernaccia, la ’regina bianca’ in mezzo alla terra di ’re’ rossi

"La regina bianca in mezzo ad una terra di re rossi; un vino asciutto, sapido, persistente, giallo dorato che si accentua con l’invecchiamento e con note complesse e minerali che sviluppano con il tempo il caratteristico sentore di pietra focaia". Così ci presenta Sara Grazini coordinatrice e organizzatrice di eventi del Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano, e da noi intervistata, la Vernaccia di San Gimignano, facendoci scoprire la grande importanza che essa ha sul nostro territorio. "E’ un vino asciutto, sapido, persistente, giallo dorato che si accentua con l’invecchiamento e con note complesse e minerali che sviluppano con il tempo il caratteristico sentore di pietra focaia".

Il nome vernaccia deriva probabilmente da ’Vernaculum’ ossia ’Locale’, ad indicare il prodotto del luogo, o come altre ipotesi quella del poeta seicentesco Marchio Lucidi che farebbero discendere il nome da ’Verno’ cioè ’Gelido’. A partire dal XII secolo la Vernaccia diviene un vino molto richiesto e pregiato. Moltissime sono le documentazioni storiche che documentano il suo successo fino al ‘600. Troviamo le prime testimonianze collocate nel 1200 quando avvenne la prima produzione da parte di un certo Vieri dei Bardi e dei suoi figli. Nel referto ufficiale Le gabelle di San Gimignano viene segnalato nel 1276: una "salma vini de vernaccia ad mulum, soldi 3". E’ il primo documento conosciuto che riporta il termine Vernaccia. “Vernaccia” è anche l’unico nome specifico di vino riportato nella Divina Commedia. Dante descrive nel canto XXIV del Purgatorio la pena inflitta a Papa Martino IV, il quale doveva scontare i suoi peccati di gola; la pena consisteva nel mangiare continuamente anguille di Bolsena e bere Vernaccia: ’…ebbe la Santa Chiesa e le sue braccia: dal torso fu, e purga per digiuno le anguille di Bolsena e la Vernaccia…’. E’ alla corte dei Medici, granduchi di Toscana, che si raggiunge un’altissima considerazione di questo vino, tanto che Giorgio Vasari la raffigurò nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio a Firenze nella celebre "Allegoria di Colle e San Gimignano". Nel 1643, Michelangelo Buonarroti scrive i versi: "ma i terrazzani altrui sempre fan guerra / con una traditora lor vernaccia, / che dànno a bere a chiunque vi giugne / e bacia, lecca, morde e picca e pugne". Testimonianza questa delle caratteristiche organolettiche della Vernaccia di San Gimignano dei tempi; un po’ abboccata (bacia e lecca), un po’ astringente (morde), con fresca acidità (picca e pugne). Il Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano nasce nel 1972 e da allora un gruppo di persone riunite ha cercato di restituire e promuovere il valore ad un prodotto antico ed autentico, operando affinché la DOC Vernaccia di San Gimignano (primo vino italiano ad ottenerne il riconoscimento nel 1966), ottenesse nel 1993 il riconoscimento della DOCG.