Sarà un grande fine settimana di teatro, in tutta la provincia. Ai Rinnovati oggi alle 21 per la stagione ‘Metaversi’ va in scena ‘Exodus’, lo spettacolo dei danzatori acrobati della Nogravity, che tornano a Siena dopo il grande successo di ‘Inferno’ presentato l’anno scorso. Un’opera di un’ora e mezza di ‘danza scultorea ed illusionistica’ che riprende nelle immagini dei corpi dei danzatori la grande tradizione cristiana dell’arte rinascimentale sulla musica mediterranea di Jordi Savall, accompagnati dalla voce ebraica di Moni Ovadia. Uno spettacolo tra illusionismo e sculpture dance, da un’idea di MarianaP, liberamente ispirato all’Ultimo Viaggio di Sindbad di Erri De Luca. Replica domani alla stessa ora e domenica alle 17.
Ma oggi alle 21 si apre anche il sipario del Teatro del Popolo di Rapolano, dove va in scena ‘Sesto potere’. La pièce, scritta e diretta da Davide Sacco, è interpretata da Francesco Montanari nel ruolo di un giornalista televisivo insieme a Cristiano Caccamo, Nina Torresi e Matteo Cecchi nei panni di tre attivisti politici che diffondono fake news per manipolare le imminenti elezioni. Sempre stasera, ma alle 21.15, si apre il sipario anche del Teatro degli Astrusi di Montalcino, dove a salire sul palco saranno i New Millenium Gospel Singers, provenienti da Pittsburgh, in Pennsylvania, per un concerto che sarà anche il primo appuntamento del Toscana Gospel Festival, quest’anno dedicato a Martin Luther King.
Domani alle 21.15 prosegue invece la stagione del teatro Mascagni di Chiusi con lo spettacolo ‘Piccole donne crescono?’ con Anna Meacci, Daniela Morozzi e Chiara Riondino, per la regia di Mattero Marsan, che riprende le vicende del romanzo di Luisa May Alcott, per tentare di togliere quel punto interrogativo aggiunto alla fine del titolo.
Anche al Teatro Alfieri di Castelnuovo Berardenga prosegue la stagione teatrale, sempre domani alle 21.15, con lo spettacolo ‘Antichi Maestri’, prodotto dalla Compagnia Teatrale Lombardi – Tiezzi con Sandro Lombardi, Martino D’Amico e Alessandro Burzotta, in cui un musicologo si siede ogni due giorni a contemplare un quadro di Tintoretto e quando un giovane scrittore, incuriosito, gli si siede accanto finiscono entrambi per essere osservati da un custode del museo. Insomma, due giorni di teatro davvero pieni, che lasciano sul serio l’imbarazzo della scelta al pubblico, con l’unico rammarico di dover rinunciare a qualcosa.
Riccardo Bruni