’Un autunno d’agosto’ a La Terrazza Emozioni e storie con Agnese Pini "Duemila vittime senza giustizia"

Le vite dei 159 abitanti di San Terenzo a Monti, tra cui la bisnonna Palmira, trucidati dai nazifascisti nel 1944

’Un autunno d’agosto’ a La Terrazza  Emozioni e storie con Agnese Pini  "Duemila vittime senza giustizia"

’Un autunno d’agosto’ a La Terrazza Emozioni e storie con Agnese Pini "Duemila vittime senza giustizia"

E’ stato un incontro pieno di emozioni quello tra Agnese Pini, direttrice di QN, La Nazione, Il Resto del Carlino e il Giorno, e Pino di Blasio, caporedattore de La Nazione Siena. All’interno della rassegna culturale ‘La Terrazza Incontri’ a San Casciano dei Bagni, è stato presentato il libro della Pini ‘Un autunno d’agosto. L’eccidio nazifascista che ha colpito la mia famiglia. Una storia d’amore mentre la guerra torna a fare paura’. Un evento privato che ha riportato alla luce un tema universale; la guerra e le sue aberrazioni.

"Agnese Pini ha dato voce alla memoria di tanti e lo ha fatto con una capacità narrativa straordinaria" ha detto Di Blasio, ripercorrendo in parallelo la storia del libro con il film di Almodovar e Penelope Cruz, ‘Madres Paralelas’. Nel libro inchiesta, Pini racconta la storia della sua bisnonna, uccisa nell’estate del 1944 insieme ad altre 158 persone per mano dei nazifascisti, a San Terenzo Monti, piccolo paese della Lunigiana. L’autrice è andata alla ricerca delle storie di quei morti ammazzati per ridare dignità a loro e alle loro famiglie. "Erano storie che ho sempre sentito raccontare da mia nonna, mia madre e mia zia. Storie atroci soprattutto di bambini e donne trucidati perché la guerra tira fuori l’istinto più abietto. Basti pensare alle immagini e ai racconti della guerra in Ucraina. E perché va detto che nelle guerre sono sempre i più poveri che ne fanno le spese – ha detto l’autrice – e di loro se ne sa pochissimo e se ne parla ancora meno". "Vorrei solo dare dei numeri – ha continuato - In due anni, in Italia, sono stati uccisi in crimini di guerra 20mila civili, di cui la metà da Napoli in giù. Vanno aggiunti 40mila deportati di cui pochissimi sono riusciti a tornare a casa. Nella linea gotica, in un mese e mezzo, avviene prima la strage di Sant’Anna di Stazzema e poi quella di Marzabotto. In questo periodo vengono uccisi 2000 civili. Quasi nessuno di loro ha avuto giustizia, neanche un processo. La giustizia è importante non per soffrire meno ma per dare a quella morte un senso, una verità. E solo la verità può dare dignità".

Da qui la volontà di riaprire un capitolo per molti anni considerato chiuso. Per Agnese Pini non si può pensare di avere tentennamenti sull’importanza di considerare la nostra Costituzione chiaramente antifascista e non si può non guardare con una memoria davvero condivisa il periodo del ventennio fascista. La direttrice ha anche ripercorso la storia dei diritti delle donne nel nostro Paese. "Solo ottanta anni fa abbiamo cominciato ad esistere e a contare – ha detto – con il suffragio universale".

Federica Damiani