Ritorno in classe: dubbi e speranze

I genitori hanno tante perplessità su quanto potrà accadere dal suono della campanella di lunedì

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di Paolo Bartalini

Genitori di alunni tra preoccupazioni e speranze, in previsione del suono della campanella di lunedì. Distanziamento, regole di accesso per ragioni di sicurezza, timori per un ulteriore ricorso alla didattica online: questi alcuni dei temi evidenziati a Poggibonsi, da parte di famiglie direttamente interessate al conto alla rovescia per la riapertura degli Istituti comprensivi e delle superiori. Microfono aperto, dunque, sulle prospettive e sugli ostacoli principali del periodo caratterizzato dalle misure per la gestione dell’emergenza e dal rispetto dei protocolli anticontagio. C’è chi esce da librerie ed edicole, per l’acquisto dei testi adottati dagli insegnanti delle singole materie: file disciplinate all’ingresso.

"Ho quattro figli, di tredici, undici, otto e cinque anni – afferma Mbarime Hazizaj – ed è facile immaginare la situazione. C’è il rischio a mio giudizio che lo scenario particolare finisca per influire in termini negativi sull’attenzione e sulla concentrazione dei ragazzi. Mi auguro ovviamente che non sia così e che in classe tutto possa svolgersi senza alcun disagio".

Stefania Becucci non vedrebbe di buon occhio un eventuale ritorno alle lezioni a distanza: "Spero proprio – spiega – che non maturi di nuovo questa necessità. Non perché sia stata un’esperienza negativa, quella avviata a marzo. Però quando mancano il contatto e la socialità anche il rendimento può risentirne, a mio parere. Mi esprimo da madre di un allievo che sarà chiamato a sostenere nel 2021 gli esami di maturità". Giancarlo Bernardini abita nel cuore di Poggibonsi. È un nonno che attende indicazioni precise per il rientro in aula… "Da sempre a disposizione per il da fare – dice – e ora a maggior ragione sono pronto a mettermi all’opera per le esigenze della famiglia fin dal primo giorno. L’importante sarà osservare alla lettera ogni disposizione. Per la serenità di tutti".

Il rischio zero in fatto di contagi non esiste e così sarà necessario compiere valutazioni accurate: è, in sintesi, il punto di vista di Alberto Sica, dal bancone della tabaccheria del Taglio: "Si tratterà di considerare con il massimo scrupolo le questioni degli orari e degli ingressi – spiega – per evitare gli assembramenti. I miei figli sono alle medie e alle superiori. Un suggerimento? Aprire le porte alle 7,30 e permettere ai ragazzi di fare ingresso man mano che arrivano a scuola".