Misure alternative alla detenzione. Convegno a San Gimignano sul recupero dei reclusi a Ranza

Dai numeri nelle carceri italiane alla situazione nella casa circondariale che offre corsi scolastici e universitari

Misure alternative alla detenzione. Convegno a San Gimignano sul recupero dei reclusi a Ranza

Misure alternative alla detenzione. Convegno a San Gimignano sul recupero dei reclusi a Ranza

Le misure alternative della rieducazione e i diritti dei detenuti nelle carceri italiane sono stati l’argomento del convegno con la presentazione nel salone parrocchiale del libro ’Come è in cielo così sia in terra. Il carcere fra giustizia, perdono e misericordia’ di padre Vittorio Tani, cappellano di Regina Coeli. L’evento è stato organizzato dall’associazione ’Don Grassini’, legata al nome dell’ex cappellano del carcere di San Gimignano ricordato dal presidente Gabriello Mancini e dal moderatore Fabrizio Chirici. Con padre Vittorio hanno portato le loro testimonianze l’avvocato Giuseppe Fanfani, garante dei detenuti della Toscana, Fabrizio Ciuffini, consulente sindacale Cisl ed ex segretario del sindacato della Polizia Penitenziaria. Padre Vittorio ha sfogliato le pagine "di una vita vissuta per seminare messaggi sulla situazione che vivono le condizioni detentive in Italia". L’avvocato Fanfani ha evidenziato la carenza di spazi nelle carceri e la presenza di servizi fatiscenti, mentre Ciuffini ha ribadito che in Italia ci sono "undicimila detenuti in più a fronte di presenza massima di 61mila reclusi provenienti da 146 Paesi in carceri che hanno invece una capienza di 50mila unità".

Il dibattito è poi scivolato sulla casa circondariale di Ranza con la riflessione dall’ex sindaco Giacomo Bassi: "Ranza è un servizio dello Stato e tutti i progetti post pena e di semilibertà devono trovare lavoro e accoglienza su tutto il territorio provinciale, non solo su San Gimignano".

Non è mancata la parola della funzionaria giuridica dell’area trattamentale di Ranza, la dottoressa Ivana Bruno, che ha ringraziato la Misericordia per l’accoglienza offerta ai detenuti con il volontariato e progetti di rieducazioni all’intero di Ranza: dai servizi scolastici a quelli universitari e di gastronomia. "Purtroppo – ha precisato – sono assenti i laboratori interni di lavoro che invece avevano spazio nel vecchio carcere di San Domenico con la falegnameria, l’officina e la sartoria". Il convegno ha visto la partecipazione del sindaco Andrea Marrucci con alcuni assessori, gli ex sindaci Giacomo Bassi e Pier Luigi Marrucci e alcuni volontari della Casa di reclusione di alta sicurezza, dove ogni giorno vivono oltre trecento detenti di varie nazionalità.

Romano Francardelli