Leone De Grolée Virville, uomo fuori dal suo tempo

Capace di grandi slanci, diviso fra l’Italia e la Francia. Tre vittorie consecutive .

Sarebbe da sceneggiare la particolare vita del capitano chiocciolino Leone De Grolée Virville anche, ma non solo, per le tre vittorie consecutive, consumate nel secondo decennio del novecento. Ma tutta la sua esistenza è stata degna di un personaggio fuori dal suo tempo. Capace di grandi slanci, da protagonista di un’opera lirica scritta di suo pugno. Diviso per origini fra l’Italia e la Francia, questo ben strano personaggio, ha saputo vivere con grandi slanci senza pensarci troppo, tanto da ricordarci alcuni eroi del cinema italiano anteguerra, dove la nobiltà necessitava di grandi colpi di teatro e di una vita mondana senza risparmi. Il buon Virville ci è sempre piaciuto, i suoi ricordi sono netti e pieni di spettacolari esempi, con quel "un colpo il mondo e un colpo tu, a chi stupiva un po’ di più..." come ci suggerirebbe Vecchioni. Vince il primo palio scosso del novecento, il 16 agosto del 1924 e ci piglia gusto. Passano dodici mesi e si ripete con Cispa, il suo fantino prediletto, per poi fare il tris nel 1926 con la mitica Margiacchina e lo stesso Cispa. Poi lascia, fa dono alla Contrada di un’opera preziosa e entra da protagonista nella storia per non più uscirvi. Una vita contradaiola senza sfumature.

Massimo Biliorsi