Incidente Zanardi, il giallo dei permessi. Probabile perizia sulla handbike

I magistrati vogliono chiarire i dettagli sull’organizzazione della staffetta di Zanardi Sentiti i capi dei vigili di Torrita e Sinalunga. Le verifiche su un guasto meccanico

Striscioni e messaggi per Zanardi

Striscioni e messaggi per Zanardi

Siena, 23 giugno 2020 - «Per ora non ho messo in conto un sopralluogo sulla strada dove è accaduto l’incidente ad Alex Zanardi. Abbiamo un filmato amatoriale ma contiene gli elementi fondamentali», dice il procuratore Salvatore Vitello. «Un guasto tecnico oppure un errore umano? E’ quello che dobbiamo accertare», dichiara. Anche per questo sarà importante, oltre alla ricostruzione dei fatti, una consulenza tecnica che accenda i riflettori sulla handibike del campione. Vuoi per capire se c’è stato un cedimento che ha causato lo sbandamento, vuoi per comprendere se poteva circolare con quel mezzo particolare su una strada come la Sp146. Importante al contempo analizzare il cellulare di Zanardi per capire anche quale è l’ultimo video che ha girato e in quale punto, fermo restando che Vitello ha ieri ribadito di «escludere in maniera categorica l’uso del telefonino da parte dell’atleta al momento dell’incidente. Oggi (ieri, ndr) abbiamo avuto piena conferma di questo». 

Al termine di una giornata intensa iniziata nella caserma dei carabinieri di Montepulciano e terminata in procura, non risultano altri indagati. Però i carabinieri del maggiore Roberto Vergato e il pm Serena Menicucci scavano a fondo sull’aspetto organizzativo della staffetta che, peraltro, sta proseguendo per raggiungere Santa Maria di Leuca. «Non c’era bisogno di autorizzazioni per fermare il traffico. La Municipale davanti al corteo è stata solo per dare una cornice per l’ingresso trionfale e festoso. Per il resto abbiamo rispettato il codice della strada, io in testa in bicicletta», le parole del sindaco di Castiglion Fiorentino Mario Agnelli riportate dalle agenzie. «Se andava chiusa la strada? Un aspetto che stiamo verificando per avere i necessari riscontri», il commento del procuratore Vitello che riconosce tuttavia «che non c’era una competizione». 

Così ieri alle 11, 30 ha varcato il portone della caserma di Montepulciano il comandante della Municipale locale e Torrita Luca Batignani. Che all’uscita si è limitato a dire: «Noi non c’entriamo niente, nel senso che nel comune di Torrita i ciclisti sono solo passati senza fermarsi. C’era una pattuglia a scortarli nel tratto di interesse. Abbiamo fatto viabilità e la strada era aperta, non si trattava di una manifestazione che richiedeva la chiusura». Si sta cercando comunque di approfondire l’aspetto giuridico, ossia se invece non fosse stato necessario almeno il preavviso dell’evento al questore. 

A Sinalunga, invece, Alex Zanardi venerdì si è fermato venendo accolto anche dal sindaco e da una folla di cittadini. Così all’ultimo piano di palazzo di giustizia ieri è stato convocato il comandante della Municipale del paese, Fabrizio Giannini, unitamente ai due agenti che erano in servizio quel giorno. Con loro anche l’assessore allo sport di Sinalunga Rossella Cottone. E’ stata la prima ad essere ascoltata a lungo dal pm Menicucci e dai carabinieri. Quindi è toccato al comandante Giannini che, prima di entrare, spiegava: «La polizia municipale di Sinalunga ha avuto una comunicazione dal Comune che era in programma questo evento in piazza Garibaldi. In funzione di ciò abbiamo semplicemente accompagnato attraverso il centro abitato la carovana fino appunto alla piazza, limitandoci a questo servizio. Quindi li abbiamo riaccompagnati verso Torrita dove sono stati presi in consegna dai colleghi a cui abbiamo comunicato che era meglio seguirli anche perché appunto non conoscevano bene o dovevano scegliere ancora l’itinerario». All’uscita Giannini ha ribadito «che circolavano le auto ma non significava che ci fossero pericoli. La carovana è transitata senza dare problemi. Ognuno teneva la sua corsia di marcia: normalmente si fa così, non essendoci gara. La manifestazione si svolge in tale maniera». 

Laura Valdesi