Ieri al Tribunale di Siena si è svolta la prima udienza a carico del presunto piromane arrestato lo scorso 13 agosto a Gaiole in Chianti. Il Comune, rappresentato dall’avvocatessa Federica Barona Bombagli, avrebbe voluto costituirsi parte civile, ma la richiesta non è stata accolta. L’imputato, un italiano residente in zona, è assistito dall’avvocato Alessandro Betti. L’udienza è stata rinviata. Il piromane era stato arrestato dai carabinieri forestali di Radda in Chianti e di Monticiano, che lo avevano sorpreso lungo la Provinciale 73/b di Gaiole mentre stava appiccando il fuoco ai margini di un’area boschiva. Secondo i militari, l’uomo potrebbe essere il colpevole di ben nove incendi che da luglio erano stati appiccati lungo la strada che da Nusenna porta a Castagnole. Particolarmente vasto l’ incendio che, nella stessa zona, aveva interessato diversi ettari di superficie boschiva e che era stato spento solo con il dispiegamento di numerose squadre a terra, di tre elicotteri e di un Canadair. L’uomo poi finito nei guai con la giustizia era stato pedinato e in pieno giorno le pattuglie dei carabinieri forestali di Radda in Chianti e Monticiano lo avevano beccato mentre gettava dal finestrino della sua auto, nella vegetazione secca e altamente infiammabile del bordo strada, un foglio di carta di giornale a cui aveva dato fuoco. Era stato immediatamente fermato e messo agli arresti domiciliari. Ieri, a distanza di tre mesi dal suo arresto, è comparso davanti al giudice del Tribunale di Siena, per la prima udienza del processo che lo vede imputato del reato di incendio doloso.
CronacaIncendio doloso: iniziato il processo