Il Polo logistico divide: "A rischio 50 ettari"

SINALUNGA "Come si fa a distruggere 50 ettari di suolo per consentire a un imprenditore di chissà dove di risparmiare qualche...

Il Polo logistico divide: "A rischio 50 ettari"

Il Polo logistico divide: "A rischio 50 ettari"

"Come si fa a distruggere 50 ettari di suolo per consentire a un imprenditore di chissà dove di risparmiare qualche decina di centesimi per consegna?". è l’accusa di Fabio Goracci, membro del Comitato No Polo Logistico di Bettolle, sull’ipotesi di progetto prevista nel Piano strutturale intercomunale.

"Il suolo – aggiunge – contiene un quarto della biodiversità della terra, in una manciata di terreno vegetale albergano miliardi di forme di vita e per ricostituirle, una volta distrutte, occorrono migliaia di anni. La Regione Toscana si vanta di essere la prima Regione ad aver tradotto in normativa il concetto di ’consumo zero di nuovo suolo’: lo vedremo alla resa dei fatti".

Per Goracci c’è anche altro, a partire dalla mobilità. "Non c’è ferrovia a Bettolle – afferma – e, dunque, sia la fase di alimentazione del nodo di smistamento, che quella di distribuzione finale delle merci devono essere gestite nella modalità stradale, la peggiore soluzione in termini di inquinamento ambientale, rischio per la salute dei residenti e congestione del traffico veicolare; persino meno efficiente in termini di economicità".

Per Goracci mancano "rilevazioni dei livelli di inquinamento atmosferico; non hanno commissionato uno straccio di studio sugli incrementi attesi di inquinanti, né sui loro effetti sulla salute dei residenti; non è stato valutato neppure l’impatto sulla circolazione stradale". Per ultimo, conclude, "c’è il rischio idrogeologico. La Val di Chiana è un ambiente fragile. Cementificare mezzo chilometro quadrato di un terreno agricolo, che geme acqua anche nei periodi più torridi, è pura follia".