LAURA VALDESI
Cronaca

Donna aggredita nella sua villetta: “Io, assalita da un operaio che aveva lavorato qui”

Siena, la signora ricostruisce quei terribili minuti: “Mia figlia di 14 anni è sotto choc. Ha visto quell’uomo mentre mi teneva tappata la bocca”

La polizia è intervenuta in via Mentana dopo l’aggressione

La polizia è intervenuta in via Mentana dopo l’aggressione

Siena, 4 agosto 2023 – “Prigioniera in casa, quando rientro chiudo a chiave. Non mi affaccio neppure in giardino. Non so se è stato preso alcun provvedimento nei confronti dell’uomo da cui sono stata aggredita. Da allora mi porto dietro lo spray al peperoncino. Un episodio gravissimo che spero venga valutato con la dovuta attenzione". Ha la voce stanca ma al contempo ’accelerata’ dallo choc vissuto la donna aggredita nella sua villetta di via Mentana a Siena, nella tarda serata di giovedì 27 luglio. "La cosa ancora più grave è che mia figlia, ha 14 anni, batteva i denti e tremava. Non riusciva a calmarsi. E’ sotto choc, l’ho mandata al mare. Ha visto l’uomo che teneva la mano sulla mia bocca cercando di buttarmi a terra", aggiunge la donna che non riesce a capire il movente dell’accaduto. "L’ho riconosciuto, un paio di mesi prima aveva fatto dei lavori dentro l’abitazione, l’ho riferito subito alla polizia", aggiunge. Che sta infatti indagando sull’episodio che ha destato apprensione nel quartiere.

Torniamo a giovedì sera.

"Abito in una villetta insieme a mia figlia. Accanto, comunicante attraverso una porta, quella di mia madre. Erano le 23.35, lo ricordo perché guardai l’orologio. Il cane da caccia abbaiava, mi alzo per brontolarlo dalla finestra. Ho pensato ’magari c’è un riccio’. Tornata a letto ha ricominciato, temevo che desse noia ai vicini. Alla fine sono scesa chiamandolo e facendolo entrare nella loggia che ho all’ingresso dove si trova la cuccia. Rientrata in casa e chiuso, il cane ha ricominciato. Riapro arrabbiata, non capivo perché. Questa volta l’animale guardava verso di me. Sono uscita e l’uomo era lì, sulla destra nella loggia che era aperta".

Che cosa faceva?

"Si era tirato su la maglietta per coprirsi naso e viso, vedevo solo gli occhi e il resto della testa. Non l’ho riconosciuto, ero nel panico. Non aveva l’atteggiamento di un ladro. Un attimo e ho iniziato a gridare con quanto fiato avevo in gola. Allora ha reagito, mettendomi una mano al collo per spingermi dentro casa, tappandomi la bocca con l’altra. Da qui è iniziata una colluttazione, cercava di buttarmi in terra. ’Non devo cadere, pensavo, non devo cadere sennò è finita’. Urlavo perché mia figlia mi sentisse e chiamasse la polizia".

Invece cosa è accaduto?

"Si è alzata dal letto, scendendo le scale iniziando anche lei ad urlare. Alla fine sono riuscita a ricacciare fuori dalla porta l’uomo. Minuti che sono sembrati un’eternità. Invece da quando ho guardato l’orologio alla telefonata alla polizia ne sono passati solo quattro".

Poi è arrivata anche sua madre.

"E’ entrata dalla porta comunicante e, nella loggia, mentre lui cercava in ogni modo di tornare in casa, gli si è buttata addosso, il malvivente l’ha scaraventata in terra. A quel punto è scappato, però senza fretta. Aprendo il cancello che è difettoso e solo chi era stato da me poteva conoscere il meccanismo. Anche mia figlia l’ha riconosciuto, sì l’operaio della ditta che ci aveva fatto dei lavori. Sapeva che vivevo sola con lei".

Le conseguenze fisiche di questa aggressione?

"A parte i graffi, la mattina mi sono svegliata con un ginocchio gonfio e sono andata alle Scotte: per adesso 20 giorni di prognosi. Quanto a mamma, sul volto aveva i segni di problemi legati allo sbalzo di pressione avuto per via della paura, le hanno dato sette giorni".

La polizia ha poi bloccato l’uomo.

"Poco distante da casa, in un cortile condominiale. Continuo a chiedermi: ma se l’uomo, che è italianissimo, voleva rubare o fare una rapina, una volta visto che oltre a me c’era mia figlia, perché lottava per rientrare?".