Selina Bonelli Zondadari, una signora (selvaiola) d'altri tempi

Si svela a Palazzo Patrizi in una mostra che racconta dall'Accademia di Firenze agli acquerelli

 Selina Bonelli Zondadari con la figlia Margherita

Selina Bonelli Zondadari con la figlia Margherita

Siena, 14 aprile 2018 - Nel sangue di Selina Bonelli Zondadari scorre la storia. Quella di Siena e del Palio. Il padre Umberto, ufficiale di cavalleria, ha vinto quattro Carriere come capitano della Selva. E la madre, marchesa Ginevra Chigi Zondadari, è stata la prima donna priore di una Contrada, Vallepiatta ovviamente. Per di più vittoriosa. Come la sorella maggiore di Selina, Vittoria, che portò due volte il Drappellone nella Selva. «E mia cugina è Maria Aurora Misciattelli. Lei però è della Torre (capitana che ha rotto il digiuno nel 2005, ndr), siamo cresciute insieme», dice Selina.

Gentile  e riservata, un animo sensibile capace di lacrime quando si toccano le corde del suo cuore. Una signora d’altri tempi e di straordinaria semplicità, che ama l’arte e ha coltivato la pittura sin da giovane, «approdando all’Accademia di Firenze dove ho trascorso – spiega – quattro anni meravigliosi. Come insegnante anche Rosai, un’epoca d’oro. A quei tempi si faceva la scuola del nudo ed eravamo pochissime donne, forse due. Molti gli stranieri».

Scrigno  di memorie e racconti che sembrano favole, Selina Bonelli Zondadari. Proprio come la sua vita che ha voluto tratteggiare in modo leggero e fantasioso in uno scritto «per fissare emozioni e dettagli prima che vadano persi», aggiunge. Il nome stesso è legato ad una storia da film. «Ci tengo molto – svela – perché era quello della mia quadrisnonna inglese che perse il marito quando si ribaltò una barca nel lago di Como. Lui le aveva regalato un crocifisso, che tanto desiderava: fu l’unica cosa che venne ritrovata. E che ha tenuto sempre con sé». Un viaggio a ritroso negli affetti quello che è in corso di allestimento a Palazzo Patrizi nella galleria ‘Cesare Olmastroni’ dove verranno esposte, omaggio agli artisti senesi nel calendario di eventi voluto dal Comune, una quarantina di opere di questa signora delicata. Che dipinge per sé e non per gli altri. E non venderebbe mai i propri lavori. «La mostra è dedicata a mia nonna Isabella Chigi che mi aveva sempre incitato a dipingere», sottolinea mentre la figlia, Margherita, spiega «che l’iniziativa è stata un modo per fermare ciò che ha fatto e in cui ha creduto».

‘Dall'Accademia di Firenze al giardino del Colombaio’, il titolo della mostra dove saranno esposte opere ad olio ma anche gli acquerelli di rose del giardino che ispirano le sue ultime creazioni. Potevano mancare le Contrade? «Certo che no! Ho ripreso gli animali che le rappresentano rielaborandoli in maniera originale», aggiunge annunciando un simpatico ‘bestiario’. Natura, cani e gatti la passione di Selina Bonelli Zondadari. «Ed i cavalli, naturalmente. Di recente sono anche andata alla scuderia di Francesco Caria a vedere quello che mio figlio ha preso con gli amici e c’era anche Preziosa Penelope», racconta l’artista prima di riavvolgere il nastro dei ricordi. E fermarlo quando lei, avrà avuto 10-12 anni, montava «a cavallo con un insegnante speciale, il famoso fantino Ganascia».