Basilica di Provenzano, restaurato l’altare d’argento

La presentazione dei lavori finanziati dalla Fondazione . Mps e dalle Contrade

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Sono stati presentati, presso la collegiata di Santa Maria in Provenzano, i lavori di restauro dell’apparato argenteo dell’altare maggiore che custodisce l’immagine della Madonna di Provenzano alla quale è dedicato il Palio del 2 luglio. Lavori realizzati grazie al sostegno della Fondazione Mps, nell’ambito del bando ‘Let’s Art’ che ha assegnato al progetto 18mila euro, e alla generosità delle Contrade, che hanno donato circa 17mila euro.

"Abbiamo concluso il restauro della macchina argentea – ha commentato Don Enrico Grassini, direttore dell’ufficio dei Beni Culturali Ecclesiastici dell’Arcidiocesi -, ora manca il tabernacolo centrale. L’obiettivo del bando è recuperare gli elementi identitari della città, e la Madonna di Provenzano lo è, assieme ai valori che contiene, soprattutto nel periodo della ripartenza del Palio. Questa chiesa è la Chiesa del popolo e delle Contrade, una storia di 4 secoli".

Oltre a Don Enrico hanno partecipato alla conferenza stampa Gianni Morelli, rettore del Magistrato delle Contrade, Carlo Rossi, presidente della Fondazione, e Alessandro Bagnoli, storico dell’arte e consulente dell’Arcidiocesi. "Progetti di recupero dei beni artistici – ha aggiunto Rossi - sono stati presentati anche dalle Contrade, che dimostrano ancora una volta una sensibilità incredibile sul patrimonio della città. Abbiamo attivato investimenti per oltre 250mila euro". Le parole di Morelli hanno fatto eco. "Il coinvolgimento delle Contrade in questo progetto non è stato nemmeno discusso, la convinzione dei Priori nell’andare in questa direzione è stata spontanea, a conferma di un legame sempre più saldo con la Diocesi".

La Collegiata, costruita ‘erepta corda’ dai senesi nel 1683 per rendere omaggio a Maria in seguito all’epidemia di peste che aveva soltanto lambito Siena, oggi può splendere ancor di più, in occasione del ritorno della Festa di una città che negli ultimi anni ha dovuto rinunciare alla sua più bella tradizione per sconfiggere un nuovo male.

Andrea Talanti