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A Colle c’è emergenza abitativa. L’assessore Tozzi: "Ferita aperta"

"E’ nostro dovere non arrenderci e tenere viva la speranza di una comunità più giusta e solidale"

Daniele Tozzi, assessore alle politiche sociali, con. Piero Pii, sindaco di Colle

Daniele Tozzi, assessore alle politiche sociali, con. Piero Pii, sindaco di Colle

Daniele Tozzi, assessore alle politiche sociali interviene sul tema della quantità e qualità delle aree fabbricabili da destinarsi a edilizia residenziale pubblica e delle fragilità connesse. "Il diritto alla casa è un diritto fondamentale e Colle deve continuare a battersi per garantirlo a tutti i suoi cittadini. Anche quando i risultati sembrano lontani, il nostro impegno deve essere costante. È un cammino complesso, ma è nostro dovere non arrenderci e tenere viva la speranza di una comunità più giusta e solidale". "Come assessore alle politiche sociali, ogni giorno ho l’opportunità ma anche il peso – afferma l’assessore - di ascoltare le storie di chi vive in difficoltà. Tra le emergenze più frequenti, il tema della casa è una ferita aperta nella nostra comunità. Sono molte le persone che si rivolgono al Comune cercando un aiuto che, troppo spesso, non sono in grado di garantire in modo efficace. La verità è che il problema della casa non è solo una questione di politica locale, ma è il risultato di dinamiche più ampie e complesse". Molti cittadini si trovano in situazioni critiche a causa di fattori che sfuggono al controllo diretto delle amministrazioni locali. Tra questi l’aumento dei prezzi degli affitti e degli immobili, che riflette dinamiche di mercato più ampie e spesso speculative. La carenza di politiche nazionali incisive sull’edilizia popolare, che negli ultimi decenni ha visto un progressivo disinvestimento, lasciando i Comuni a gestire con risorse limitate una domanda sempre crescente. La precarietà lavorativa e la mancanza di redditi stabili, che rende impossibile per molte famiglie accedere a soluzioni abitative dignitose. Il patrimonio immobiliare privato inutilizzato, che in molti casi resta chiuso e inaccessibile, mentre ci sono famiglie senza un tetto sicuro. Accanto alle persone che trovano la forza di chiedere aiuto, ce ne sono molte altre che vivono situazioni di estrema difficoltà senza far rumore. Ci sono famiglie che si arrangiano in alloggi fatiscenti, giovani che rimandano la loro indipendenza, anziani che non riescono a sostenere i costi di manutenzione delle loro case. Questo disagio invisibile è forse la parte più dolorosa, perché non emerge nei numeri ufficiali, ma si manifesta nel silenzio di chi non sa o non vuole chiedere supporto. "Come Amministrazione comunale, mettiamo in campo ogni risorsa possibile – conclude Tozzi - progetti per l’edilizia popolare, supporto per le emergenze abitative, collaborazione con le associazioni di volontariato e i servizi sociali. Tuttavia, queste azioni, per quanto importanti, restano un argine insufficiente di fronte a un problema così vasto".

Lodovico Andreucci