Porticato chiuso al Laurina "Si risolve con l’ordinanza"

L’ex sindaco Lorenzo Forcieri invita a smettere con il rimpallo di responsabilità "E’ sempre esistito il diritto di servitù d’uso pubblico, Ponzanelli firmi l’atto"

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di Elena Sacchelli

"Arrivati a questo punto continuare a rimbalzarsi le responsabilità serve a poco. Non capisco perché ancora non sia stata emanata, ma basterebbe un’ordinanza sindacale per riportare la situazione alla normalità". Parole di Lorenzo Forcieri che alla luce dell’accesa polemica infruttuosa sui portici del Laurina, avanza una proposta che potrebbe stravolgere le carte in tavola. Secondo l’ex sindaco di Sarzana ed ex senatore, infatti, per fare in modo che quell’edificio di evidente valore storico - soprattutto se si parla della facciata che da su piazza San Giorgio dove è affissa la targa in memoria di Rudolf Jacobs – e soprattutto quel porticato dove è sempre pacificamente esistito il diritto di servitù d’uso pubblico venga restituito alla cittadinanza, basterebbe la volontà di agire. Gli antiestetici infissi che ostruiscono il passaggio pedonale sotto i portici dell’ex Laurina non piacciono a nessuno, ma la proprietà è stata legittimata ad apporli, salvo poi vedersi inviata dal Comune, a lavori già iniziati, una notifica di interruzione dell’intervento basata proprio sull’esistenza della servitù di passaggio per usocapione. Servitù che, secondo la proprietà però non sussiste, perché quel passaggio è sempre stato connesso alla presenza di attività commerciali sotto i portici, chiuse ormai da anni. Che quella servitù di passaggio esista o meno dovrà però con ogni probabilità chiarirlo un giudice – il consiglio fissato per il 4 agosto avrà ad oggetto una pratica proprio sulle azioni legali che l’Ente potrà intraprendere in questo senso - perché quel diritto non è mai - né durante l’amministrazione Cavarra né negli anni di giunta Ponzanelli - stato formalizzato.

"Credo che la situazione sia così lapalissiana – ha proseguito Forcieri – che la cosa migliore da fare, piuttosto che raccogliere firme, sia un’ordinanza del sindaco in cui si stabilisca la demolizione degli infissi apposti e il ripristino della situazione quo ante entro 710 giorni. Se la proprietà non dovesse rispettare l’ordine di demolizione degli infissi, il Comune potrebbe eseguirla direttamente, ponendo a carico della proprietà i relatività costi". Una vicenda spinosa e contorta su cui l’identificazione di un responsabile – se mai ce ne dovesse essere uno – non risolverebbe di certo le cose e non restituirebbe i portici ai sarzanesi che ci sono sempre passati.

Ma fare un passo indietro è necessario: nella concessione siglata dall’amministrazione nel 2016 nessuna chiusura era stata autorizzata e nessun diritto sancito, ha dichiarato l’ex sindaco Alessio Cavarra. Nulla è stato fatto negli anni a seguire, sino a che il legale dei Miranda (proprietari dell’edificio) nel giugno 2021 inoltra al Comune una richiesta di parere preventivo indicando la volontà di chiusura dei portici, a cui però nessuno risponde. La scia di comunicazione di inizio lavori viene inoltrata all’ente nell’aprile 2022 e, ancora una volta, tutto tace facendo intendere il "silenzio assenso". Il 23 maggio dell’anno corrente i lavori iniziano, suscitando l’indignazione dei cittadini e della politica le cui parti iniziano a catapultarsi contro recriminazioni su recriminazioni. Il 26 maggio gli uffici comunali notificano lo stop dei lavori alla società Miranda e, il 1° luglio il legale della società, rigetta le motivazioni espresse dall’ente per la sussistenza del diritto di servitù di uso pubblico.

"Restituiamo al palazzo la bellezza della facciata e ai cittadini la possibilità di passaggio – conclude Lorenzo Forcieri – poi delle eventuali responsabilità si potrà discutere in seguito. Intervenire adesso con un’ordinanza significherebbe prendere una posizione chiara e inequivocabile, aldilà delle diatribe tra fazioni politiche. Questo è ciò che interessa ai cittadini che vogliono giustamente riappropriarsi del diritto di camminare liberamente sotto ai portici dell’ex Laurina".