Demanio, la tempesta dei canoni L’Authority apre alle rateizzazioni

Sommariva pronto a valutare istanze di modulazione di pagamenti la cui riscossione totale è obbligata "Si tratta di importi importanti, comprendiamo le difficoltà. Facciamo quello che possiamo fare..."

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L’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Orientale è pronta a valutare eventuali istanze di rateizzazione dei versamenti dei canoni demaniali da parte dei concessionari a fronte dell’aumento monstre degli stessi nel 2023 pari al 25,15 per cento

"Comprendiamo le difficoltà dei concessionari, grandi e piccoli, a fronteggiare un costo importante derivato da un particolare meccanismo di calcolo. Quello che possiamo fare, lo faremo, come già è accaduto in passato: consentire pagamenti scansionati nel tempo per permettere alle imprese di continuare l’attività badando all’equilibrio finanziario, nell’interesse proprio e generale" dice il presidente Mario Sommariva dopo il malessere emerso alla luce della circolare del Ministero delle Infrastrutture in applicazione del dettato normativo. "E’ il meccanismo posto a base del calcolo l’elemento sul quale si dovrebbe agire. Ma finché ciò non accade, non possiamo far altro che dare corso agli aggiornamenti indicati dal Ministero, sensibili a richieste di rateizzazione da vagliare in sede di Comitato portuale" dice Luca Perfetti, responsabile dell’Ufficio Demanio dell’Adsp. Già il nodo del meccanismo di calcolo. E’ previsto dalla legge e sconta le dinamiche dei costi montanti. L’aumento si calcola facendo la media sul paniere Istat tra i prezzi all’ingrosso e i prezzi al dettaglio dell’anno appena concluso, quindi tra +40 per cento +11 per cento.

Tutti gli anni i canoni delle concessioni demaniali marittime vengono adeguati agli indici Istat. Già per il 2022 era avvenuto un aumento pari al +7,95 per cento. Ora siamo all’aumento più rilevante della storia della Repubblica, a due cifre. Negli anni precedenti i canoni erano stati leggermente diminuiti del -1,85 per cento nel 2021 e del -0,75 per cento nel 2020. Ora, però, è arrivata la stangata. Essa si riflette anche sul canone minimo che sale a 3.377,50 euro, mentre fino allo scorso anno era di 2.698,75 euro. In questo caso a soffrire sono i piccoli operatori che dispongono di aree in fregio al mare, dai titolari di bar e ristoranti, ad alcune realtà del terzo settore. L’Asdp è disponibile a valutare richieste motivate di rateizzazione.

L’incremento del canone minimo, già due anni fa, aveva indotto i pescatori professionisti con mezzi all’ormeggio della banchina Revel a consorziarsi per dar luogo ad un’unica concessione in luogo della polverizzazione. "Una scelta che si è rivelata proficua nell’immediato e in prospettiva, grazie alla sensibilità dell’Ufficio Demanio dell’Autorità di sistema portuale che ha compreso le necessità e si è adoperato per favorire il nuovo assetto comunitario per la fruizione delle aree" dice Enrico Faggioni, responsabile di Confcooperative, che insieme ad Anna Vivaldi, aveva sviluppato l’operazione-salvagente.

Corrado Ricci