Enrico Lo Verso in 'Uno nessuno e centomila' di Pirandello

Martedì sera al Teatro Impavidi di Sarzana lo spettacolo sulle maschere della quotidianità e la ricerca del sé

Enrico Lo Verso

Enrico Lo Verso

Sarzana, 25 marzo 2019 – Enrico Lo Verso sarà protagonista anche in tv, nella trasmissione 'Ballando con le stelle'. Intanto, martedì 26 marzo alle 21, porterà in scena al Teatro Impavidi di Sarzana, 'Uno nessuno e centomila' di Luigi Pirandello. L’omaggio a Luigi Pirandello, attraverso l’adattamento teatrale del più celebre dei suoi romanzi: la storia di un uomo che sceglie di mettere in discussione la propria vita, a partire da un dettaglio, minimo insignificante. Il pretesto è un appunto, un’osservazione banale che viene dall’esterno. I dubbi di un’esistenza si dipanano intorno ad un particolare fisico. Le cento maschere della quotidianità, lasciano il posto alla ricerca del 'sé' autentico, vero, profondo. L’ironia della scrittura rende la situazione paradossale, grottesca, accentua gli equivoci.

La vita si apre come in un gioco di scatole cinesi, e nel fondo è l’essenza: abbandonare i centomila, per cercare l’uno, a volte può significare fare i conti con il nessuno. Ma forse è un prezzo che conviene pagare, pur di assaporare la vita. Creato in occasione del 150 esimo anniversario della nascita di Luigi Pirandello, uno spettacolo su l’ultimo romanzo dell’autore di Girgenti, quello che riesce a sintetizzare il pensiero dell’autore nel modo più completo. Pirandello stesso, in una lettera autobiografica, lo definisce come il romanzo “più amaro di tutti, profondamente umoristico, di scomposizione della vita”. 'Uno, nessuno e centomila' è un’opera di lunga elaborazione, di assidua stesura, che accompagna, o per meglio dire informa di sé, il resto della produzione pirandelliana. Da qui l’idea di una nuova e originale messa in scena, che possa ricercare nuovi specifici per lo spettacolo ma, soprattutto, sappia ridisegnare il rapporto, all’interno dello spazio scenico tra la parola e gesto. Un unico testo narrativo, per interpretazione sempre diverse affidate al racconto di Enrico Lo Verso, che mette in scena un contemporaneo Vitangelo Moscarda, l’uomo 'senza tempo'.

Un’interpretazione naturalistica, immediata, 'schietta', volta a sottolineare la contemporaneità di un messaggio universale, univoco, perenne: la ricerca della propria essenza, dentro la giungla quotidiana di omologazioni. La voglia di arrivare infondo ed assaporare la vita, quella autentica, oltre le imposizioni sociali dei ruoli. La paura di essere soli, fuori dal grido sociale della massa. Ed infine, il piacere unico, impagabile della scoperta del proprio 'uno': autentico, vero, necessario. Il Vitangelo Moscarda interpretato da Lo Verso diventa uomo di oggi, di ieri, di domani. Ed il testo diventa critica di una società che oggi, come cento anni fa (quando il testo fu concepito), tende alla partecipazione di massa a svantaggio della specificità dell’individuo. Ma la sua è una critica volta ad un finale positivo, la scoperta per ognuno di essere stessi, dentro la propria bellezza. Info: 346 4026006 o a [email protected].