Restaurato un prezioso libro del '500 grazie ai Lions

Il volume alluvionato è stato restituito agli studiosi di tutto il mondo della Biblioteca Nazionale grazie al Lions Club Firenze Ponte Vecchio. In memoria della socia Maria Teresa Fasulo

Il volume restaurato

Il volume restaurato

Firenze, 29 ottobre 2019 - È un restauro prezioso quello realizzato grazie al contributo del Lions Club Firenze Ponte Vecchio presieduto da Patrizia Calcinai.  Di grande valore culturale e umano, come spiega la Presidente Calcinai: “È così infatti che abbiamo deciso di onorare la memoria della socia fondatrice Maria Teresa Fasulo, dedicandole il restauro di un testo giuridico del Fondo Magliabechiano”. Si tratta del Volume dello stampatore Iacobus Giunta 1549  appartenente al Fondo Magliabechiano. Il libro alluvionato, dopo un magistrale lavoro di restauro durato un mese, è stato restituito agli studiosi di tutto il mondo, che potranno consultarlo alla biblioteca Nazionale, dove è tornato a disposizione degli utenti.

 Il restauro effettuato in memoria della socia Maria Teresa Fasulo è stato presentato nella Sala Carla Bonanni della Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze alla presenza del Governatore del Distretto Lions 108La Toscana, il professor Pier Luigi Rossi. Dopo l’introduzione di Silvia Alessandri, vicedirettrice Biblioteca Nazionale Centrale, responsabile Sale manoscritti e rari, consultazione e musica, e responsabile mostre ed eventi culturali, c’è stata la presentazione di Patrizia Calcinai, presidente L.C. Firenze Ponte Vecchio, il saluto del Governatore del Distretto 108 La, Pier Luigi Rossi, l’intervento di Antonio Gorgoni, figlio di Maria Teresa, e l’illustrazione del restauro da parte di Alessandro Sidoti, responsabile del restauro della  Biblioteca Nazionale Centrale. Il team che si è occupato dell’opera, capitanato da Alessandro Sidoti, è composto da Andrea Nutini e Liliana Talli. “Insisto da sempre molto sull’aspetto della contemporaneità dei Lions – ha detto il Governatore Pier Luigi Rossi – e la contemporaneità che si esercita su un libro del 500, attraverso questo restauro, a cui si somma l’impegno di tener viva la memoria di chi ci ha preceduto,  fa sì che questo volume riprenda vita e slancio per altri 500 anni”.

Maurizio Costanzo