Viaggio nel cantiere di Palazzo Pacchiani "Il recupero porterà più servizi in centro"

Dal 2023 l’edificio storico di via Mazzini, per anni sede dell’Istituto professionale Marconi, accoglierà gli uffici comunali dell’urbanistica e del governo del territorio con oltre cento dipendenti. Il sindaco Biffoni: "Ne gioveranno anche le attività commerciali in zona"

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di Stefano De Biase

Sei blocchi da collegare fra loro con corridoi a vetri, locali storici da riqualificare per adibirli a uffici comunali e una serie di spazi pubblici da destinare a mostre, partecipazione, iniziative e punti ristoro. E’ il maxi piano di restauro di palazzo Pacchiani, immobile del centro storico (in via Mazzini) legato per decenni alla storia del tessile pratese e poi trasformato nell’ex sede del Marconi. Dopo il finanziamento ministeriale nell’ambito del bando ‘Periferie’ da oltre 5,7 milioni di euro, stanno proseguendo i lavori di riqualificazione dell’immobile che occupa più di 5mila metri quadri fra via Mazzini, via San Silvestro e via del Carmine. Il cantiere, partito nel 2019, terminerà entro il 2023. Ieri il sopralluogo del sindaco, dell’assessore Bosi e dei tecnici comunali. Si tratta di un intervento molto delicato, perché l’ex fabbrica ha subìto varie trasformazioni, e non era stata progettata per ospitare uffici pubblici. Per questo è stato necessario chiamare una ditta specializzata, effettuando interventi di consolidamento e miglioramento sismico.

Nel 2023 troveranno posto gli uffici dell’urbanistica, oggi in affitto in viale Vittorio Veneto, e quelli del governo del territorio al momento collocati in via Giotto (dove resterà un front office comunale). In totale a cambiare sede di lavoro saranno un centinaio di dipendenti comunali fra urbanistica ed edilizia. "Un intervento che porterà nuovi servizi in centro storico - spiega il sindaco Matteo Biffoni -, aiutando le attività commerciali di zona. Inoltre restituiamo alla città un palazzo storico".

Palazzo Pacchiani, infatti, non sarà solo la sede di uffici comunali. Ma all’interno dei 5mila metri quadri della struttura ci saranno corti pubbliche, da adibire a giardini, spazi di incontro e dove inserire piccole attività di ristorazione a servizio di tutta l’area. Se per gli uffici pubblici l’accesso è previsto da via Mazzini, per la parte all’aperto si entrerà da via San Silvestro e si potrà uscire da via del Carmine (oggi questo collegamento non esiste). Per consentire lo svolgimento di questi lavori, il dormitorio La Pira è stato trasferito momentaneamente in via Roma, per poi farlo tornare in via del Carmine con una struttura ammodernata. I vigili urbani che in via Mazzini avevano il proprio Urp sono stati trasferiti alle Badie e non torneranno più a Palazzo Pacchiani, bensì troveranno posto nella futura palazzina di piazza dell’Università.

"L’operazione porta con sé molti vantaggi - aggiunge l’assessore Gabriele Bosi -. Da un lato recuperiamo un edificio storico, a cui molti pratesi sono legati per averci studiato. Dall’altro abbattiamo l’ultimo affitto passivo degli uffici comunali dell’urbanistica e poi creiamo nuovi spazi di aggregazione in centro storico, che potranno essere utili alle vicine scuole o a coloro che ne vorranno fruire". Il restauro di palazzo Pacchiani sarà suggestivo anche dal punto di vista architettonico. Perché i vari blocchi saranno collegati da corridoi a vetri e gli elementi ornamentali presenti nell’immobile saranno conservati (come una cupolina che farà da lucernario a una delle stanze degli uffici). Delle vecchie classi del Marconi ormai non ci sono più tracce.