Prato, 20 agosto 2024 – «I primi tigli di via Firenze li ho visti nel 1955 o nel 1956. Ma c’erano già, quando arrivai: ricordo che all’epoca si diceva che li avesse piantati anni prima Mussolini, si figuri. Il problema vero è sorto solo dagli anni ‘80 in poi ed è via via peggiorato: il marciapiede è stato rifatto almeno tre volte, da allora". A ricordare come la questione dei "tigli di via Firenze" tenga banco da tempo è una residente di lungo corso, Carmela Urso. Ma sono anche altri i residenti che si dicono favorevole all’intervento che da lunedì prossimo porterà al taglio degli alberi della via e alla successive piantumazioni di alberature meno invasive. Nettamente contraria, lo ricordiamo, l’associazione ambientalista Atto Primo, che ha presentato un esposto contro l’intervento.
Ma torniamo ai residenti: fra chi si è ritrovato la muffa nella propria abitazione e chi punta l’accento sulla sicurezza, indicando il pessimo stato dell’asfalto nei punti in cui le radici dei tigli hanno preso il sopravvento, l’iniziativa del Comune sembra in generale essere stata accolta con favore da chi vive quotidianamente la zona. Anzi : si tratta di una criticità evidenziata da tempo. "Vivo in via Firenze da trent’anni e dico che quest’opera è necessaria. Perché, a quanto ne so, è da allora che conviviamo con gli stessi problemi – ha fatto presente Alessandro Bucca, un altro residente – ricordo che già quando ero bambino, fare a piedi i trecento metri che separavano casa mia dall’edicola voleva dire schivare le radici che emergevano dal marciapiede. Con tutti i problemi legati alla deambulazione e alla sicurezza stradale stessa. Problemi che continuano ancora oggi. C’è poi qualche residente che si trova le fronde degli alberi praticamente in casa: sbucano dalla finestra. Nessuno di noi è contro l’ambiente – continua Bucca – e non penso nemmeno che il Comune sia un ente criminale che vuol disboscare: qui c’è un progetto per reintrodurre più alberi di quelli che verranno tagliati. Si tratta di un cantiere che attendiamo da tempo".
Dello stesso avviso un’altra abitante della via, Claudia Pitocchi. "E’ normale che un albero cresca e che le sue radici si espandano. Ma qui hanno ormai danneggiato il manto stradale e il marciapiede e quando piove è un dramma – ha aggiunto – c’è chi si è trovato le pareti di casa piene di muffa, a causa dell’umidità. Così non si può più andare avanti. Se è vero poi che al termine del lavoro verranno comunque piantati alberi più contenuti, penso a maggior ragione che si tratti di una soluzione accettabile". I residenti, insomma, non vogliono più aspettare. "Fino a qualche tempo fa ero io stessa a spazzare ogni mattina il marciapiede nei pressi di casa mia, ripulendolo da rami e foglie – ha aggiunto Urso – adesso la situazione è peggiorata ulteriormente, perché da quel che ho avuto modo di vedere l’acqua filtra nei tratti danneggiati dalle radici. E ho dovuto in passato far intonacare i muri di casa, a causa della muffa. Non possiamo quindi che accogliere favorevolmente l’avvio dei lavori – chiude Urso – E’ chiaro che biso gnerà poi trovare un sistema per far sì che non impattino eccessivamente sulla circolazione, creando un altro tipo di disagio. Ma sul fatto che bisognasse intervenire, non abbiamo alcun dubbio".