"Tanti sinistri. E gli stranieri incidono"

L’Aci: "Molti hanno preso la patente all’estero, in Paesi con guida all’inglese. Poi qui cambia tutto"

"Tanti sinistri. E gli stranieri incidono"

Da sinistra Claudio Bigiarini e Federico Mazzoni, direttore e presidente di Aci Prato

"Il motivo dei prezzi medi fra i più cari del Paese per l’Rc Auto è presto detto: nella nostra provincia c’è uno dei peggiori indici di sinistrosità d’Italia". A provare a spiegare perché Prato è fra le maglie nere nei costi medi delle polizze Rc Auto è il direttore di Aci Prato, Claudio Bigiarini. Che subito mette sul piatto una motivazione tecnica: in provincia c’è una elevata percentuale di incidenti se rapportata al numero complessivo di automobili circolanti. Questa situazione è la diretta conseguenza di due macro-fattori. "Il primo riguarda la tipologia di traffico – spiega Bigiarini -. Prato è una città molto popolosa, ma con un’estensione urbanistica limitata. Significa tante automobili concentrate in un’area urbana poco ampia. A questa alta concentrazione di mezzi si va a sommare anche il traffico di attraversamento. Il numero di chilometri fra il confine est e quello ovest del territorio è davvero limitato, eppure ogni giorno ci passano decine di migliaia di automobilisti pistoiesi e fiorentini. Non è un caso se la declassata nel tratto pratese è fra le peggiori strade d’Italia per numero di incidenti rapportati ai chilometri di estensione. Poi, certo, ci sono tanti rallentamenti e quindi i sinistri stradali non sono gravi. Ma resta il fatto che tanti incidenti comportano numerosi indennizzi. E le polizze Rc Auto schizzano in alto".

Poi Bigiarini si sofferma sul secondo fattore che rende le polizze pratesi fra le più care d’Italia. "La presenza di numerose etnie va a incidere sul numero complessivo di sinistri – aggiunge -. Qui c’è un tema vero da affrontare: come si conseguono le patenti? Tanti stranieri hanno preso la patente all’estero, per poi sfruttare gli accordi di reciprocità fra Stati per ottenerne il riconoscimento anche in Italia. Questo è un problema vero, valido soprattutto per le prime generazioni. Parliamo di persone che non hanno fatto l’esame in Italia, che a volte provengono da consuetudini differenti e da diverse conformazioni urbanistiche delle strade. E così scatta la confusione nelle rotonde, o nell’occupazione degli spazi di corsia. Pensate solo a chi proviene da Paesi con abitudini di guida all’inglese. Quando vengono qui cambia tutto. Questa situazione comporta un maggiore rischio incidenti e dovrebbe essere messa al centro di un vero studio di settore per capire quanti stranieri hanno effettivamente preso qui da noi la patente".

Il direttore di Aci Prato parla anche della viabilità cittadina: "La crescita veloce e un po’ confusionaria della città non ha aiutato a diminuire gli incidenti. E non dimentichiamo il numero importante di persone che viaggiano senza l’assicurazione scoperte dalla municipale. Le criticità sono molteplici, ma sia noi che l’amministrazione comunale ci stiamo muovendo da tempo sul tema".