Scuole di lingua in crisi: "Corsi in sicurezza, ora dobbiamo ricominciare"

Cassa integrazione anticipata ai dipendenti e solo lezioni a distanza: "Non è un modello sostenibile ancora a lungo"

Le scuole di lingue private rischiano di affondare: la sospensione delle attività in presenza è insostenibile economicamente. L’allarme arriva dalla scuola "English in the City" di via Ferrucci ma riguarda tutte quelle realtà che si occupano di formazione e aggiornamento professionale in quanto i decreti ministeriali le hanno equiparate alle normali scuole, pubbliche o private, dove le classi sono composte da 25 alunni. La riapertura è prevista per il 3 giugno stando all’ordinanza della Regione Toscana ma sulle date c’è stata molta confusione.

"La nostra scuola – spiega Elena Ginetti, direttrice di English in the City – è chiusa dal 5 marzo ed ha uno staff di 15 persone, fra insegnanti e impiegati, quasi tutte donne. La scuola ha anticipato la cassa integrazione, altrimenti i nostri dipendenti non avrebbero avuto alcun sostegno e si tratta molto spesso di persone sole o con figli a carico. Abbiamo portato avanti, ove possibile, forme di didattica a distanza e rassicurato gli utenti che non avrebbero perso alcun corso. La formazione a distanza, dove i nostri gruppi in aula sono composti da poche persone, non può funzionare nel lungo tempo". English in the City durante l’anno ha circa 100 bambini che imparano le lingue e altri 350 iscritti fra studenti, lavoratori e pensionati. I corsi sono chiaramente personalizzati, in base alle esigenze di studio o lavoro.

"Per i bambini – aggiunge Ginetti – proseguire la formazione a distanza non è stato in gran parte dei casi attuabile in quanto già per la didattica scolastica i piccoli devono stare delle ore al computer e i genitori preferiscono non sovraccaricarli di impegni. Con gli adulti abbiamo portato avanti esercizi, tutorial attraverso anche YouTube ma essere a contatto con l’insegnante e con altri studenti è auto-motivazionale. Un corso on line non sostituirà mai l’impegno in aula. E’ chiaro che, anche per ragioni di sicurezza, non potremo riprendere subito i corsi con i bambini ma non è sostenibile pensare di poter riaprire a settembre. Oltretutto, le settimane di cassa integrazione concesse non coprirebbero il periodo". M. Serena Quercioli