Scarti edili pericolosi. Smaltite illegalmente oltre 3.500 tonnellate. Discarica fra gli ulivi

Segnalate alla Procura dieci persone che lavoravano in un cantiere nella zona Nord di Prato. Gli inerti erano gettati in un campo a Carmignano, in un terreno industriale e in un centro di recupero .

Scarti edili pericolosi. Smaltite illegalmente oltre 3.500 tonnellate. Discarica fra gli ulivi

Scarti edili pericolosi. Smaltite illegalmente oltre 3.500 tonnellate. Discarica fra gli ulivi

Smaltivano illegalmente gli scarti edili del cantiere in cui lavoravano. Da Prato li portavano a Carmignano dove li gettavano in una oliveta senza nessuna autorizzazione. Sono ben 3.500 le tonnellate di inerti gettati sulle colline medicee che adesso hanno messo nei guai dieci persone. Sono gli sviluppi dell’inchiesta, cominciata un anno fa, e portata avanti dai carabinieri forestali in collaborazione con il dipartimento Arpat di Prato.

L’indagine ha preso le mosse dal controllo sulla gestione dei rifiuti operato in un vasto cantiere edile nella zona nord della città, da cui erano risultate varie irregolarità di carattere amministrativo e ipotesi di violazioni penali: esecuzione di lavori edili senza la necessaria autorizzazione, falsità ideologica commessa da privato in un atto pubblico, deposito incontrollato e gestione non autorizzata di rifiuti pericolosi e non pericolosi consistente nel trasporto e nello smaltimento illecito mediante riutilizzo quali terre vergini stese su terreni industriali e su terreni agricoli di materiali che invece sono rifiuti pericolosi.

Grazie a una attenta attività investigativa, sono stati individuati due siti utilizzati per trasportare oltre 1.000 tonnellate di rifiuti e depositarli come fossero terre naturali: un terreno agricolo adibito a oliveta a Carmignano, un sito industriale a Prato. Ingenti quantitativi di materiali, inoltre, risultavano essere stati trasportati in un terzo posto, un centro di recupero inerti di Montemurlo dove, a seguito di una ispezione disposta dall’autorità giudiziaria, hanno individuato un quantitativo stimato in oltre 2.500 tonnellate di rifiuti da demolizioni gestiti anch’essi in maniera non autorizzata. A oggi è stata accertata la gestione non autorizzata di circa 3.500 tonnellate di rifiuti.

Inoltre, accertamenti in Comune di Prato, hanno confermato l’assenza dell’autorizzazione autorizzativo (la scia) e la contestuale esistenza di uno sbancamento non autorizzato di circa 400 mq con un’altezza media di poco inferiore al metro e mezzo, la realizzazione abusiva di due muri lunghi circa 20 metri e alti circa 1,50 metri, la modifica del prospetto aggettante e l’assenza dei requisiti di sicurezza mancando anche il previsto deposito al genio civile.

Sono state segnalate in Procura dieci persone fisiche a cui corrispondono sette persone giuridiche. Inoltre, sono state imposte apposite prescrizioni per regolarizzare gli illeciti sanabili sia in materia di gestione dei rifiuti che per ripristino dello stato dei luoghi alterati dagli illeciti commessi in materia edilizia; contestate, anche sanzioni amministrative pari a 3.000 euro per illeciti amministrativi in materia ambientale.