Liberazione, la rotonda è per Anna "Nostro monito contro ogni guerra"

La rotatoria davanti al municipio intitolata ai martiri di Stazzema. Calamai: "Presto un patto d’amicizia"

Liberazione, la rotonda è per Anna  "Nostro monito contro ogni guerra"

Liberazione, la rotonda è per Anna "Nostro monito contro ogni guerra"

La rotatoria di fronte al municipio di Montemurlo da ieri è intitolata a "Anna Pardini e ai Martiri di Sant’Anna di Stazzema" in ricordo della Liberazione.

Montemurlo questa mattina ha celebrato il 79esima anniversario della liberazione dal nazi-fascismo con una cerimonia particolarmente sentita alla quale, oltre ai cittadini, ai Comuni della provincia e alle associazioni del territorio, hanno preso parte l’associazione "Martiri di Sant’Anna di Stazzema", il parco nazionale delle pace di Sant’Anna di Stazzema ed Adele Pardini, la sorella della vittima più giovane della strage, Anna, di appena 20 giorni.

Alla piccola Anna e a tutte le vittime innocenti di quell’eccidio, costato la vita a 560 persone di cui 130 bambini e numerose donne incinte, il sindaco Simone Calamai, ha voluto intitolare la rotatoria tra via Montalese e via Fratelli Rosselli: "Un’intitolazione che vuole essere un monito contro ogni guerra".

Adele Pardini ha espresso tutta la sua gratitudine verso l’amministrazione che, attraverso questa intitolazione "continua a far vivere la storia e la memoria di Anna e di tutti gli innocenti che nella strage persero la vita". Adele Pardini quel 12 agosto 1944 aveva appena 4 anni. Era a casa con quattro sorelle (gli altri quattro suoi fratelli erano stati mandati dal padre a governare le mucche e si salvarono), stava facendo colazione quando i tedeschi arrivarono. Tutti furono portati contro un muro. La madre fu uccisa davanti ai suoi occhi con una pistola, insieme ad un’altra donna: "Avevo solo 4 anni ma ricordo che i tedeschi ci spararono con la mitragliatrice, io urlavo, mi salvò mia sorella Cesira", racconta Adele che, insieme alle sorelle, rimase ferita. Il direttore del parco nazionale della pace di Sant’Anna di Stazzema, Michele Morabito, sottolinea, invece, che: "Quando si danno i nomi alle cose, le persone si fanno vivere per sempre" e lancia l’idea di un patto d’amicizia tra le comunità di Sant’Anna di Stazzema e Montemurlo per portare, soprattutto i giovani e gli studenti delle scuole del territorio, sui luoghi dell’eccidio e a conoscerne la storia. Una proposta subito accolta favorevolmente dal sindaco Calamai, alla quale darà seguito nelle proprie settimane attraverso atti formali.

"Il mio invito è di andare a Sant’Anna di Stazzema per vivere quelle profonde emozioni, pensare, riflettere, cogliere il senso profondo di quello che è stato e coltivare la memoria per sconfiggere, tutti insieme, l’indifferenza e proteggere i valori che la Resistenza ci ha lasciato", ha concluso Calamai.