Il fantacalcio alla pratese è il top. Rotola il pallone tra sfottò e schemi

Si rinnova la tradizione: il 6 settembre tutti convocati (16 squadre) per dare ancora il via alla Lega Trombarda

Il fantacalcio alla pratese è il top. Rotola il pallone tra sfottò e schemi

Si rinnova la tradizione: il 6 settembre tutti convocati (16 squadre) per dare ancora il via alla Lega Trombarda

Il fantacalcio è una sorta di religione, una passione che può cambiarti l’umore nel fine settimana e che a volte, per un rilancio di troppo durante l’asta, rischia di incrinare amicizie ultradecennali. Un sentimento che porta a prepararti per tutta l’estate, per poi cercare l’exploit durante l’asta, scoprendo talenti che porteranno gol e assist a pioggia pagati un pugno di crediti. Intuizioni di cui vantarsi per anni e anni, al centro di aneddoti che passeranno negli annali, e da raccontare con orgoglio ai propri figli una volta indirizzati sulla strada della medesima passione. Ora, riportate questi ‘sacri’ concetti a un fantacalcio che dura dal 1992, dove i partecipanti sono gli stessi da oltre trent’anni, e dove il ricambio generazionale è avvenuto solo per sopraggiunti limiti di età. Insomma, un patto d’amicizia, quasi di sangue, da fare invidia al ‘finché morte non vi separi’ pronunciato il giorno del matrimonio. Ecco, tutto questo è la Lega Trombarda, storico fantacalcio pratese, giunto alla trentaduesima edizione, fondato nel 1992 da Marco Monzali. Una lega che vede fra le 16 squadre protagoniste nomi noti della città: i giornalisti Gigi Paoli, Piero Ceccatelli, Stefano Cecchi. E poi lo scrittore Sandro Veronesi, i politici (o ex) Roberto Rosati, Gianluca Bini, Daniele Spada, solo per citarne alcuni. E per chi si stesse domandando: 16? Sì, avete letto bene, 16 squadre. E quindi 160 centrocampisti da individuare nel listone, 48 portieri, 144 difensori e 80 attaccanti. Roba da accapigliarsi per comprare un Cerri qualunque (il terzo attaccante del Como neopromosso) o per assicurarsi un prospetto come Caprile (giovane secondo portiere del Napoli che quest’anno farà la riserva) nella speranza che un domani possa sbocciare e diventare titolare. Insomma, non chiamatelo gioco, perché non c’è niente di più serio del fantacalcio. Se solo non fosse per quella ‘maledetta’ goliardia che poi riporta tutti al fine primario: il divertimento e lo stare insieme fra amici. E alla Lega Trombarda lo sanno bene: c’è il premio ‘tonno insuperabile’ per il peggiore acquisto dell’anno. E poi l’asino, il maiale, la capra: ognuno assegnato a chi ha dato il peggio di sé in campionato. Anche quest’anno il rito annuale dell’asta verrà espletato: la data segnata in rosso sul calendario è quella del 6 settembre. Raccontando la storia ultratrentennale della ‘Trombarda’, va ricordato che è l’unica a potere vantare anche un settimanale, ‘La Gazzetta Trombarda’ appunto, e ad avere intervistato una delle firme di punta della Gazzetta dello Sport, Luigi Garlando che ‘diede scandalo’ rivelando il suo pensiero sui voti dati ai giocatori: "Del fantacalcio non potrebbe fregarmene di meno. Ognuno è libero di sperperare i propri soldi come crede". Ma come si vince un fantacalcio a 16? E soprattutto: come si fa a evitare di arrivare fra gli ultimi quattro, che poi devono pagare la cena agli altri dodici partecipanti nell’immancabile ritrovo al ristorante Il Fienile di Montale? Qualcuno si sbilancia e dice di avere la chiave di volta: non bisogna svenarsi per i big. "Chi comprò Cristiano Ronaldo non arrivò nemmeno lontanamente a lottare per il primo posto – racconta -. Mentre l’anno scorso la vittoria è arrivata con un attacco composto da Thauvin, Thuram, Arnautovic e Petagna (da fare fatica a salvarsi nel calcio reale di serie A, ndr)". Il vero segreto per vincere, però, resta uno solo: scoprire i giovani talenti, da confermare negli anni fino a fine carriera. Come il giovane Icardi della prima era alla Sampdoria, per poi trasformarlo nel re dei bomber dopo qualche anno. E allora, pronti, via: che si scateni l’asta per il talentino della Juve, Samuel Mbangula che fino alla scorsa settimana non era nemmeno inserito nel listone del fantacalcio.

Stefano De Biase