Il custode che salvò le opere d’arte dai nazisti. Un libro ricorda il coraggio di Aldo De Luca

Aldo De Luca, capo custode della Villa Medicea, salvò capolavori d'arte dai bombardamenti durante la Seconda Guerra Mondiale. Il libro 'Siamo in guerra, non c'è niente da fare' racconta la sua storia.

Una serata e un libro, presentato nelle Scuderie Medicee di Poggio a Caiano (Prato) per ricordare, a 80 anni da quei fatti, l’impegno di Aldo De Luca, capo custode della Villa medicea, per salvare i capolavori d’arte nascosti nella villa tra il 1942 e il 1943 per sottrarli ai bombardamenti. Il libro ‘Siamo in guerra, non c’è niente da fare. Aldo De Luca, il custode della Villa’, curato da Andrea Lottini con prefazione di Giacomo Mari, sarà presentato il 18 aprile. Il volume racconta che dal 1940, con l’ingresso dell’Italia in guerra, le varie Soprintendenze iniziarono a proteggere il patrimonio inamovibile e a spostare in luoghi più sicuri le opere d’arte mobili. Il rifugio più importante individuato dal soprintendente fiorentino Giovanni Poggi fu proprio la Villa Medicea di Poggio a Caiano.

Con il tempo qui, fino all’agosto 1943, arrivarono, da Firenze, ma anche da altre città toscane, opere d’arte preziose. Nell’agosto 1944 poi i nazisti in fuga trafugarono le opere custodite nella villa per portarle in Germania e fu allora che De Luca ebbe l’intuizione di fare un elenco dettagliato e di farselo firmare e quindi per custodirne traccia. Elenco che poi fu prezioso, a guerra finita, per far rientrare in Toscana tutti quei capolavori.