REDAZIONE PRATO

Il contrattacco Pd: "C’è un sistema mafioso. In campo fatti concreti"

Il deputato Marco Furfaro rilancia gli obiettivi dell’assemblea dem. Nelle prossime settimane la Commissione lavoro e il senatore Verini. Attacco a Meloni: "Due anni e non un euro per gli organici carenti".

Il deputato Marco Furfaro rilancia gli obiettivi dell’assemblea dem. Nelle prossime settimane la Commissione lavoro e il senatore Verini. Attacco a Meloni: "Due anni e non un euro per gli organici carenti".

Il deputato Marco Furfaro rilancia gli obiettivi dell’assemblea dem. Nelle prossime settimane la Commissione lavoro e il senatore Verini. Attacco a Meloni: "Due anni e non un euro per gli organici carenti".

Uno-due: 11 novembre la Commissione parlamentare Lavoro, il 29 novembre Walter Verini, membro della Commissione antimafia. Il Pd va al contrattacco.

Marco Furfaro, deputato dem, all’assemblea del Pd a Seano ha detto che la missione urgente è dimostrare che nessuno viene lasciato indietro e che un’intera comunità può prendersi cura della dignità del lavoro tanto quanto della crescita. Un impegno forte.

"Un impegno necessario che tiene insieme sviluppo e diritti, due obiettivi che devono andare di pari passo. La stragrande maggioranza delle imprese opera nella legalità, fa investimenti importanti sulla transizione, crea lavoro dignitoso e di qualità. E sono proprio queste imprese quelle più colpite dalla concorrenza sleale di chi non rispetta le regole e calpesta i dirittiri. Lo sfruttamento va riconosciuto e combattuto, tutti devono fare la loro parte".

Che obiettivi concreti vuole raggiungere il Piano ‘Un impegno per Prato’?

"Tanti e su più livelli. E ringrazio il segretario Biagioni per averci convocati a Seano. In Parlamento continueremo a sostenere con forza le richieste del territorio: moratoria degli F24, sospensione dei prestiti, allargamento della cassa integrazione in deroga, credito d’imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo. Vogliamo inoltre rendere strutturale il finanziamento di 10 milioni di euro per il distretto. C’è poi un punto fondamentale legato ai permessi di soggiorno: dobbiamo spostare la competenza amministrativa dalle Questure ai Comuni, così da sbloccare la situazione di precarietà vissuta da moltissimi lavoratori di origine straniera. Una misura di civiltà e di contrasto alla ricattabilità, ma anche di prevenzione dello sfruttamento".

Molti vi accusano di non aver preso di petto negli scorsi decenni la questione dell’illegalità del distretto parallelo sfociata anche in commistioni molto inquietanti con criminalità cinese e italiana.

"La definizione di distretto parallelo non mi piace perché ci fa vedere il problema come un corpo estraneo. Non è così. Preferisco parlare di un sistema illegale che si basa sullo sfruttamento, un sistema che va oltre i confini del distretto e coinvolge persone e professionisti di ogni nazionalità. Detto questo, il Pd è in campo con tutte le sue forze per contrastare questi fenomeni criminali".

Il procuratore capo Tescaroli ha parlato di pericolosità criminale nel tessuto pratese. E’ preoccupato?

"Intanto mi faccia dire che Prato è molto fortunata ad avere Luca Tescaroli come capo della Procura, un uomo che ha una profondissima esperienza nella lotta alle mafie e alla criminalità organizzata. Un magistrato che non più tardi di tre mesi fa è stato minacciato di morte. Noi dobbiamo ascoltare con molta attenzione quello che dice e, soprattutto, sostenere con forza le sue richieste. Segnalo solo che, a differenza della destra, noi rispettiamo sempre i magistrati e la loro indipendenza".

A Prato tutte le forze sono sottodimensionate. Come è possibile andare avanti così?

"Meloni governa da due anni. Per ora a Prato non abbiamo visto un euro per il potenziamento degli organici di forze di polizia, tribunale, carcere, Ispettorato del lavoro. E potrei andare avanti a lungo. Mi pare che il governo, sul fronte sicurezza, sia più impegnato a introdurre nuovi reati con l’aberrante ddl Piantedosi che a risolvere i problemi dei territori. Ribadisco: sul sottodimensionamento degli uffici sono pronto a lavorare con tutte le parlamentari della destra, a patto che smettano di fare la difesa d’ufficio dell’esecutivo".

La deputata di Fratelli d’Italia Chiara La Porta ha parlato esplicitamente di mafia rilanciando la necessità, espressa da Tescaroli, di una sezione della Dda a Prato. D’accordo?

“Sì, ma non basta. Tutti dobbiamo farci carico del problema, servono risposte strutturali e complessive. Ognuno ha il suo ruolo. I parlamentari fanno le leggi, non gli annunci sui giornali. Spero che le richieste di Tescaroli trovino ascolto a Roma e che si possa finalmente chiudere la stagione delle passerelle politiche“.

11 novembre, arriva a Prato la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro, sullo sfruttamento e sulla tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, guidata da Chiara Gribaudo. Quanto può essere utile?

"Molto, perché con la disponibilità della presidente Gribaudo, che ringrazio per aver ascoltato la richiesta del nostro territorio, la commissione ci aiuterà a fare luce sui fenomeni criminali e a individuare le azioni necessarie a debellarli. Prato può essere esempio e modello nazionale per il contrasto allo sfruttamento sul lavoro, un fenomeno, sottolineo, che interessa tutto il Paese, non solo il nostro territorio. Inoltre, la Commissione potrà contare sullo straordinario tessuto sociale della città, dai sindacati alle associazioni di categoria, al terzo settore".

A seguire verrà Walter Verini, senatore e membro della commissione antimafia. Lui stesso ha invitato a non girarsi più dall’altra parte di fronte ad evidenti sistemi criminosi. Un’altra presenza di peso.

"Non abbiamo paura a parlare di sistema mafioso e criminale che purtroppo è riuscito a penetrare nel distretto. Subito dopo i fatti di Seano, senza troppi annunci, abbiamo infatti coinvolto Walter come capogruppo Pd in antimafia perché ritenevamo fondamentale che fosse costantemente aggiornato su quello che era accaduto. Sarà in città il 29 novembre. Una presenza che testimonia quanto sia alta per noi l’attenzione".

Importante alla fine è che a Roma arrivi forte il grido di Prato e non una voce fioca che si perde nei palazzi della politica.

"È così. Dobbiamo tutti impegnarci perché l’attenzione di queste settimane si traduca in atti concreti, in risultati per la città, il distretto e i lavoratori".

Luigi Caroppo