Emergenza migranti . La Prefettura lancia l’ipotesi delle tende nei Cas con giardino

Cogode ha chiesto la disponibilità ad Opera 22 in vista di altri arrivi. Oggi saranno accolti sei profughi. Ma le strutture sono già al limite:. 476 presenze e i nuovi bandi continuano ad andare deserti.

Emergenza migranti . La Prefettura lancia l’ipotesi delle tende nei Cas con giardino

Emergenza migranti . La Prefettura lancia l’ipotesi delle tende nei Cas con giardino

Una polveriera pronta a esplodere. Non solo Lampedusa, l’Italia, ma nel suo piccolo anche Prato, e la Toscana in generale, dove i posti per l’accoglienza migranti sono esauriti da tempo. La Prefettura è a caccia di nuovi immobili da mesi, da quando gli sbarchi sulle coste dell’Italia meridionale hanno cominciato a moltiplicarsi con arrivi giornalieri o quasi. Ieri mattina la prefetta Adriana Cogode ha convocato l’ennesimo tavolo in tema migranti a cui hanno partecipato tutti i sindaci dei comuni della provincia, eccetto Cantagallo. Un incontro "esplorativo" per ribadire l’urgenza di trovare soluzioni immediate in quanto il numero dei migranti potrebbe aumentare ancora. E così è spuntata l’ipotesi "tende". In assenza di nuove strutture, infatti, la prefetta ha lanciato l’idea di installare alcune tende in quei centri già adibiti a Cas che hanno uno spazio esterno, come ad esempio un giardino. E’ stata chiesta la disponibilità a Opera 22, Fondazione Santa Rita, che avrà qualche giorno per pensare alla proposta avanzata dal prefetto e dare una risposta. Una soluzione "tampone" che ha creato subito qualche malumore e ha sollevato eccezioni da parte degli interlocutori.

I numeri degli sbarchi sono in costante aumento e a cascata anche gli arrivi a Prato non sono da meno. Domenica è arrivato un nuovo migrante in città mentre oggi ne sono attesi altri cinque.

Il numero cresce. Siamo già alla capienza massima nei Cas della provincia, ossia 476 profughi oltre ai cento che fanno parte del progetto "Sai", gestito direttamente dal Comune di Prato, e che seguono un iter completamente diverso di integrazione e inserimento. In realtà, il numero dei migranti ospitati in provincia in passato è stato anche più del doppio di quello attuale. Fra il 2017 e il 2018 eravamo arrivati a sfiorare quota 900 migranti presenti nei centri di accoglienza di tutta la provincia. Perché adesso siamo già al limite con la metà della presenze? La risposta è semplice: i bandi della Prefettura vanno tutti deserti. I gestori delle cooperative non si fanno più avanti perché i soldi messi a disposizione dal governo non arrivano nemmeno a coprire i costi e i margini di guadagno sono davvero esigui. Motivo per cui nessuno mette più a disposizione spazi o si sobbarca della gestione dei centri di prima accoglienza profughi. Un circolo vizioso a cui, forse, la Prefettura pensa di ovviare mettendo le tende nelle strutture dotate di spazi esterni.

Per ora l’unico Comune della provincia che non ha Cas sul suo territorio è Carmignano. Motivo per cui il prefetto ha chiesto espressamente al sindaco Edoardo Prestanti di cercare un luogo da adibire all’accoglienza migranti. Prestanti per il momento non ha risposta.

Un’altra struttura potrebbe essere trovata a Poggio a Caiano: si tratta di un immobile confiscato alla mafia che potrebbe ospitare un’altra decina di migranti. Sempre ammesso che qualcuno si faccia avanti per la gestione. Sempre pochi visto quello che sta succedendo a Lampedusa negli ultimi giorni.

Laura Natoli