"Mio figlio picchiato e sbeffeggiato. Aggredito sotto gli occhi degli educatori"

La storia riguarda il Cicognini

Lo studente è stato aggredito più volte e i genitori lo hanno portato via dal Cicognini foto d’archivio

Lo studente è stato aggredito più volte e i genitori lo hanno portato via dal Cicognini foto d’archivio

Prato, 25 maggio 2016 - "Sono stata costretta a togliere mio figlio dal Cicognini: in un solo anno di I media è stato aggredito tre volte da altri compagni. Il tutto sotto gli occhi di educatori o insegnanti senza che noi genitori venissimo avvertiti. Mio figlio ha manifestato una situazione di malessere psicologico, ma che come per altri genitori della classe, ho scambiato per un qualcosa legato all’età".

Il peso sul cuore di mamma è grande, anche se Ferdinando (nome di fantasia), oggi 12 anni, ha ripreso a vivere, a respirare aria pura fuori dalle mura del Convitto Cicognini, trasferito alle medie Fermi dai genitori, che con fatica e vicinanza lo stanno affrancando da una brutta esperienza di bullismo. "Mio figlio era contento di andare al Cicognini anche per le attività extra. Insieme ad altri genitori ci siamo resi conto che qualcosa non andava in quella classe e lo abbiamo segnalato con lettere scritte dalla rappresentante al preside dell’anno scolastico 2014-2015 (Mario Di Carlo, ndr) degli atti vandalici avvenuti con libri e quaderni strappati, armadietti rotti, furti di strumenti, aggressioni verbali e fisiche. Ciò che ci preoccupava era la mancanza di regole e di intervento da parte di educatori di fronte ai ragazzi che usavano cellulari e tablet in classe. Segnalazioni che non hanno avuto ascolto della dirigenza scolastica".

"La prima aggressione è avvenuta a novembre 2015: mio figlio è stato preso a pugni in testa e a calci nei testicoli. Il referto del pronto soccorso è stato di 3 giorni. La risposta del preside è stata che aveva iniziato lui lanciando un sassolino contro uno dei tre ragazzi più grandi che lo hanno aggredito. Nessun provvedimento per gli aggressori. Una seconda volta è stato trascinato fuori dalla classe mentre era sulla sedia e picchiato; una terza è stato colpito ad un orecchio. «Mio figlio ha subìto violenze verbali, preso in giro chiamandolo ‘ciccione’". E non è un l’unico caso: infatti come Ferdinando anche altri compagni sono stati vittime di stesse angherie.

"Con gli altri genitori abbiamo deciso di sporgere denuncia in questura – dice la mamma – La pratica non è andata avanti perché alcuni referti non erano più validi, erano scaduti i tempi per il penale. Abbiamo atteso che finisse l’ultimo mese e mezzo per togliere i nostri figli: sono stati portati via 8 studenti".

"La frustrazione che proviamo per aver chiesto aiuto alla scuola con insegnanti e preside, al Provveditorato, alle autorità con una denuncia, e non aver potuto fare niente per bloccare questa deriva, è immensa – chiosa –. A settembre, dopo essersi ambientati in nuove scuole ed aver superato il disagio psicologico, si è presentata l’urgenza di correre ai ripari sul fronte didattico: i voti eccellenti gonfiati si sono trasformati in insufficienze gravi. Fra le nostre priorità anche recuperare un anno scolastico». Ferdinando, oggi, ha ritrovato la serenità e nuovi amici che gli hanno fatto scudo quando tre ex compagni lo hanno visto a giocare a calcio: "Faceva il portiere, è stato avvicinato per essere pestato, ma i nuovi compagni sono intervenuti e hanno cacciato i bulli: lasciatelo stare".

Sara Bessi