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Beste acquisisce TeXCo Aggregato da 60 milioni

L’azienda della famiglia Santi amplia la proposta commerciale: dal tessile cotoniero alle fibre nobili laniere, core business del lanificio di Montemurlo

Beste guarda ancora avanti, non si lascia intimidire dal caro energia e dal conflitto bellico in Ucraina, e mette a segno un’importante acquisizione, ampliando e diversificando la proposta commerciale.

Infatti, l’azienda, che ha due sedi, la storica ad Usella e il Beste hub recentemente inaugurato alla presenza del ministro del lavoro Andrea Orlando nell’ex Lanificio Affortunati, in via Bologna, a Coiano, ha messo a punto l’accordo per l’acquisizione del cento per cento del lanificio TeXco di Montemurlo di proprietà della famiglia Colzi. Un’operazione importante, per la quale i fratelli Giovanni e Matteo Santi, titolari di Beste, hanno già definito tutti i contorni e che diventerà effettiva a partire dal primo di settembre prossimo.

Un’acquisizione che consentirà a Beste, specializzata in tessuti cotonieri e in confezione di capi d’abbigliamento per grandi marchi oltre al brand interno Monobi, di ampliare la proposta commerciale grazie al core business del lanificio TeXco, produttore di tessuti in fibre nobili laniere come cashmere, mohair, alpaca.

Il lanificio TeXco, infatti, è un produttore di tessuti di alta qualità in fibre nobili ed è stato fondato nel 1983 da Piero Colzi; adesso l’azienda con i figli Nicola e Tommaso alla guida continua sulla strada della nobilitazione del tessuto nel segno della tradizione di qualità e di lusso.

"Rileviamo il marchio, la clientela e tutti e tutti e 30 i dipendenti della TeXco - spiega Matteo Santi - Con questa aggregazione il numero dei dipendenti supererà le 200 unità, visto che oggi noi ne contiamo 185.

Si tratta di un’operazione nel solco del nostro obiettivo di aggregazione fra realtà industriali diverse, ma complementari. Il prodotto di TeXco è di fascia alta del settore laniero, ambito che a noi mancava. Una realtà complementare che ci rafforza e permette di presentare ai clienti una proposta commerciale più completa, differenziata, che va dai prodotti di qualità in cotone a prodotti di lusso in fibre laniere nobili".

Così alla collezione di Beste si affianca la collezione di TeXco che mantiene la sua identità. "Oggi per rispondere alle istanze della clientela è necessario avere una organizzazione industriale, che si raggiunge grazie ai continui investimenti", afferma Santi. Il passaggio del Lanificio TeXco avverrà in settembre: la vecchia proprietà accompagnerà Beste nei primi tempi per agevolare l’avvicendamento.

L’accordo raggiunto fra le due imprese tessili preannuncia un fatturato di peso: Beste ha chiuso il 2021 con 30 milioni di euro e le previsioni attuali parlano di un incremento significativo fino ad arrivare a 36 milioni. Invece TeXCo ha chiuso il 2021 con 28 milioni di ricavi. Un "matrimonio" che porterà a sviluppare in previsione un fatturato che va dai 55 ai 60 milioni di euro per il nuovo gruppo.

Sara Bessi