"I ladri sono entrati nella nostra abitazione e ci hanno rubato due biciclette e un monopattino, nonostante io e mio marito fossimo in casa". Il racconto arriva dritto dritto dal Macrolotto Zero, dove la pazienza dei residenti è messa davvero a dura prova. Patrizia Berti abita nella zona e racconta il furto subìto: "Per fortuna non li abbiamo incrociati. Quando siamo arrivati nell’ingresso di casa, la porta e il cancello erano spalancati: all’inizio pensavamo che uno dei nostri figli fosse uscito senza avvertirci e che avesse lasciato tutto aperto. Poi ci siamo accorti che qualcuno era entrato". Non è la prima volta che Patrizia e la sua famiglia subiscono un furto. "Abbiamo sempre vissuto qua e in tutti questi anni ci hanno portato via un sacco di biciclette parcheggiate in giardino. Ma finora nessuno si era mai azzardato a irrompere in casa nostra. Sono infuriata: non è accettabile. E tutti sono a conoscenza del degrado di questa zona. Questo quartiere avrebbe bisogno di un intervento immediato. Girano tanti balordi. Non ci sentiamo al sicuro, né tutelati da chi ci governa. Pretendo di parlare con l’amministrazione comunale, vorrei chiedere spiegazioni. Ci sentiamo abbandonati".
Violenza, degrado, microcriminalità, illegalità: le criticità si sprecano nel Macrolotto Zero. "Ci sarebbe bisogno di controlli 24 ore su 24. Vorrei che ci mandassero l’esercito, perché qui la situazione non è più tollerabile", conclude Patrizia. Dura anche la presa di posizione di Bruno Gualtieri, presidente del "Comitato di via Pistoiese Macrolotto Zero per la tutela del territorio", che fa un quadro generale dopo gli ultimi accadimenti. "Nel nostro quartiere regnano sovrani, da oltre 30 anni, degrado sociale, ambientale, igienico sanitario. L’unico modo per cominciare a migliorare le cose è quello di effettuare controlli a tappeto: innanzitutto per debellare il commercio abusivo, per il rispetto dei regolamenti e delle ordinanze comunali, in ambito di sicurezza urbana e negli appartamenti sovraffollati, spesso utilizzati come dormitori e luoghi di prostituzione, oltre che per le bische clandestine. E’ fondamentale installare un sistema di videosorveglianza integrato per tutte le strade del Macrolotto Zero e ripristinare il centro interforze come c’era una volta in via Respighi".
Francesco Bocchini