"Giocando come a Cesena ci salveremo"

L’analisi del direttore generale Giovannini: "Le vittorie ci hanno fatto perdere l’equilibrio, ma il nostro obiettivo è dare continuità"

Dare continuità a prestazioni come quella di Cesena. E’ questa l’analisi, saggia perché propria di chi ogni giorno vive l’ambiente in prima persona, di Paolo Giovannini. "La mia considerazione – ha detto il direttore generale del Pontedera - è che mancano 28 gare alla fine della stagione e con 20 prestazioni di questo genere non è un problema raggiungere la salvezza. Però arrivare a 20 prestazioni come quella di martedì vuol dire aumentarne la frequenza, ed è una cosa di cui fin qui non siamo stati capaci. Tuttavia so che è nelle nostre corde poterci riuscire, e se questo finora non è accaduto non vorrei fosse stato perché qualche vittoria di troppo in casa ci ha fatto perdere il senso dell’equilibrio. Ribadisco che, almeno fino a cinque giornate dalla fine, quando cioè si cominciano a fare i conti, preferisco due pareggi a una vittoria e una sconfitta, perché sono testimonianza di continuità".

Il dirigente granata invita a non guardare la classifica né agli errori individuali: "Gli 11 punti che abbiamo non sarebbero un magro bottino, perché non siamo nelle ultime cinque e ci sono altre due squadre alla pari con noi. Però la classifica per adesso lasciamola perdere, guardiamo al fatto che su 10 prestazioni 4-5 non sono state alla nostra altezza. E’ vero, sono stati commessi diversi errori dai singoli, ma andare a guardare questi episodi non porta da nessuna parte. Anzi, la cosa peggiore che possiamo fare ora è cominciare a sparare a zero su questo e quell’altro giocatore perché è ciò che vogliono le nostre avversarie o chi non ci vuole bene. L’unica cosa che conta è alzare la media delle prestazioni in quanto ad agonismo e intensità, perché su questo siamo un po’ carenti rispetto al passato, quando tali qualità erano la nostra forza".

La fiducia di Giovannini è immutata: "Non ho mai messo in dubbio che staff e squadra siano in grado di dare più continuità, mentre i calciatori devono rendersi conto che giocare contro le squadre di adesso è più difficile che farlo in passato. Se qualcuno si era illuso che per vincere bastassero due palle inattive come contro la Lucchese, sappia che non è più così. Bisogna dare tutti di più, me compreso, per capire che il furore agonistico va aumentato. Perché in sostanza – conclude il direttore - si può perdere con il Cesena, che è un’ottima squadra, o lunedì prossimo con la capolista Reggiana che è schiacciasassi, ma se giochiamo come l’ultima partita, la nostra solita stagione la facciamo. E poi conosco la mia realtà: i playoff non mi hanno mai illuso, e so che in tanti anni può accadere di dover soffrire di più. E’ già successo e ne siamo usciti".

Stefano Lemmi