Futuro granata tra bilanci e corteggiamenti

Il sindaco Franconi al lavoro per ricompattare la società dopo l’uscita di Boschi e Tagliagambe. La prossima sarà una settimana decisiva

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Mayor at work, sindaco al lavoro. Sul taccuino degli impegni più ravvicinati di Matteo Franconi, primo cittadino di Pontedera, c’è anche, sottolineato in rosso, il ricompattamento societario del club granata. L’uscita dei soci Paolo Boschi, che ricopriva anche l’incarico di presidente da otto anni, e Filippo Tagliagambe, ha creato un "vuoto" del 69 per cento delle quote – percentuale che è momentaneamente nelle mani dell’amministrazione comunale – e che dovrà essere riassegnato. Il compito da svolgere è stato messo sul tavolo di lavoro del sindaco che, da quanto appreso, avrebbe già iniziato il giro di contatti. Si tratta di qualche volto nuovo? Oppure ci potrebbe essere qualche cavallo di ritorno?

Franconi alza il muro quando cerchiamo di saperne di più: "Al momento non ci sono novità, ma sono fiducioso", è la sua laconica risposta. Per adesso non è ancora una corsa contro il tempo, visto che la prima scadenza è il 25 agosto, giorno entro il quale andrà presentata la domanda di iscrizione – evento che lo stesso sindaco non ha mai messo in discussione – con annessa fideiussione. Il tutto con un costo di 60mila euro per la prima e di 350mila euro per la seconda, anche se la situazione di crisi economica generale originata dall’emergenza sanitaria potrebbe far modificare per difetto queste cifre, spese l’estate passata per essere ammessi alla tormentata stagione che si sta concludendo.

È anche vero poi che prima di poter muovere passi concreti alla ricerca di nuovi soci, ci sono una serie di adempimenti, dettati dalle Noif (Norme organizzative interne della Figc, ndr) da ottemperare per la fine del mese. Entro il 30 giugno, ad esempio, va chiuso il bilancio di gestione della stagione 2019-2020, cristallizzando in questo modo una situazione certa e chiara per quegli imprenditori che mostrassero interesse ad entrare a far parte di un Pontedera dove, dopo l’uscita dei due soci sopra, c’è soltanto un 30 per cento circa di quote di proprietà, equamente distribuito tra Simone di Bella, socio del club con delega per il settore giovanile, e Luciano Barachini, che ormai da qualche anno non vive in prima persona le vicende del sodalizio granata. È fuori discussione che il Pontedera sia una società economicamente sana e che coloro che si proponessero per rilevare parte delle quote non si troverebbero davanti a sgradite sorprese, ma una cosa è dirlo a parole l’altra è dimostrarlo con i fatti, ossia con la chiarezza di bilancio. Dunque, al più tardi martedì prossimo verrà chiuso il bilancio e, sempre nella prossima settimana, dovrebbero essere ufficializzate le cariche attribuite nell’ultimo cda. A quel punto il Pontedera sarà ancor più allettante...

Stefano Lemmi