Calunnia a San Miniato: giovane denunciato per lesioni autoinflitte

Si procura lesioni per incolpare un giovane, denunciato per calunnia

Si procura lesioni per incolpare un giovane, denunciato per calunnia

Un racconto che non ha convinto i carabinieri. E alla fine è scattata la denuncia per calunnia, minaccia aggravata e possesso ingiustificato di armi o oggetti atti ad offendere. Ma cos’è successo? L’uomo aveva chiamato il 112 per denunciare una liteirichiedendo l’invio di una pattuglia: all’arrivo dei militari, aveva indicato come suo aggressore un giovane ancora presente sul posto. In particolare, l’uomo asseriva che l’altro lo aveva ferito con un coltello a serramanico di cui si era disfatto, prima dell’arrivo dei carabinieri, buttandolo nella vegetazione adiacente, dive effettivamente l’arma è stata ritrovata.

Il racconto di quanto avvenuto non ha però convinto i militari che, riportata la calma tra i due, hanno deciso di fare ulteriori approfondimenti sentendo le persone presenti e, al termine di accurati accertamenti, hanno ricostruito che chi aveva chiamato il 112 non sarebbe stato la vittima e che il racconto fornito si presterebbe a dubbi sulla dinamica.

Anzi, da quanto ricostruito – si apprende – ci sarebbe stato un chiarimento tra i due contendenti, al termine dei quali chi aveva chiesto l’intervento dei carabinieri si sarebbe auto inferto delle ferite superficiali al braccio per incolpare il giovane di aggressione. Da qui la denuncia all’autorità giudiziaria per le determinazioni del caso. Inoltre i carabinieri d nell’ambito dei controlli per garantire la sicurezza sui luoghi – svolti congiuntamente dall’Arma territoriale con i reparti di specialità (Nil) – hanno eseguito una verifica all’interno di due cantieri edili privati. Ad esito degli accertamenti, i militari hanno segnalato, in stato di libertà, alla Procura, due titolari di cariche di altrettante società edili per non avere adottato idonee precauzioni atte ad eliminare il pericolo di caduta dall’alto degli operatori. I militari hanno elevato ammende per oltre un migliaio di euro.

Carlo Baroni