Una sconfitta in cui Pistoia ha mostrato il fianco a Napoli, troppo per pensare che gli avversari non ne approfittassero. "E’ stata una partita dura – dice Michele Carrea – dove sapevamo di giocare contro una squadra profonda e di livello, che ha delle qualità in attacco che la rendono pericolosa in tutte le situazioni di campo aperto, abbiamo provato a impedirglielo in certe fasi ci siamo riusciti in maniera seria in altri fasi no. Chiaramente 17 palle perse per una squadra che vuole provare a controllare il ritmo sono un fardello troppo grande e soprattutto 3 arrivate in un momento in cui sembrava che l’inerzia potesse girare anche questo è inaccettabile. Sapevamo che per vincere su un campo come questo ci sarebbe voluta una prestazione vicina alla perfezione, la nostra non lo è stata e dobbiamo guardarci dentro e capire che il basket con cui abbiamo ottenuto dei risultati è fatto di grande tensione mentale e controllo emotivo e dobbiamo avere queste caratteristiche anche in campi difficili contro avversari qualitativi". La difesa ha funzionato poco, l’attacco pure.
"A difesa schierata Napoli ha fatto fatica – spiega Carrea – abbiamo giocato una difesa sul pick and roll estremamente valida soprattutto all’extra sforzo di Sims che nei primi due quarti ha fatto un lavoro eccellente per fermare le loro guardie, ma Napoli appena ha un metro di campo lo aggredisce e se non sei pronto a fermarla usando qualsiasi arma, fallisci. In attacco abbiamo sbagliato dei tiri aperti e questo è un po’ un elemento del gioco che è fuori del mio controllo, ci sono partite in cui abbiamo fatto più canestro, oggi la percentuale da tre punti è stata deficitaria". Una serata amara che neppure la reazione vista nell’ultimo quarto riesce ad addolcire. "Quando esci da un campo senza i due punti deve prevalere l’amarezza e questa deve diventare rabbia – afferma Carrea –. Abbiamo giocato una partita più viva rispetto a quella contro Eurobasket dove era palese che ci eravamo spenti, ma anche oggi nel finale ci siamo spenti di nuovo".