Pistoiese, faccia a faccia con De Simone. Tecnico esonerato, giocatori in fibrillazione

Grande tensione in casa arancione. Il gruppo difende Parigi e poi chiede garanzie. Pezzella o Lanzaro le ipotesi per la panchina

Pistoiese, faccia a faccia con De Simone. Tecnico esonerato, giocatori in fibrillazione

Pistoiese, faccia a faccia con De Simone. Tecnico esonerato, giocatori in fibrillazione

Gabriele Parigi è stato esonerato. Lo ha saputo soltanto ieri mattina, ma De Simone già la settimana scorsa aveva cominciato i primi sondaggi (sicuramente contattato il napoletano Luigi Pezzella, ex giocatore dell’Avellino; nelle ultime ore è spuntato Maurizio Lanzaro, tecnico avellinese ex Seregno) alla ricerca di un sostituto che avesse la volontà di gestire una squadra sull’orlo della retrocessione, una società in cui il pagamento degli stipendi – e il riconoscimento del lavoro svolto – non sono la priorità e un ambiente in cui la contestazione è costante, con gli ultras arrivati a rimanere fuori dallo stadio pur di far arrivare chiaro quell’invito "ad andarsene" scritto ovunque in città e sui social.

La squadra ci ha provato, ieri, a salvare l’allenatore ma il garante del trust Orange – dimissionario da tempo insieme all’amministratrice unica, Matilda Jace, ma ancora al comando – aveva già deciso. Gabriele Parigi non è più l’allenatore della Pistoiese, agnello sacrificale di una gestione che gli ha affidato una squadra rivoluzionata, assemblata in una settimana, senza un centravanti e creata probabilmente più su criteri economici che tecnici. Ciò nonostante, Parigi è riuscito a creare un "gruppo", che non basta a vincere le partite, ma che serve a non perdere dignità in campo. L’affetto dei giocatori, ne è la prova. Quella è la squadra che gli è stata affidata, scelta dal garante in persona che ormai incarna anche i ruoli di direttore sportivo e direttore generale. Accanto a De Simone, ora, sono rimasti solo pochissimi fedelissimi arrivati con lui a Pistoia: fra questi il parente Riccardo Durante che ieri ha diretto l’allenamento al Turchi.

Parigi stava bene dove era, ad allenare la Juniores Nazionale, con la quale raccoglieva una soddisfazione dopo l’altra e stazionava nelle prime posizioni del campionato di categoria. Perché Parigi quello ha già dimostrato di saper fare molto bene: allenare i giovani. Si è trovato catapultato in prima squadra, quando la prima squadra non c’era più e si cominciava a parlare di ridimensionamento di quel progetto estivo che parlava solo di promozione. Ma alle migliaia di parole e di promesse non sono seguiti i fatti e nemmeno le centinaia di migliaia di euro che la società ancora deve in qua e là. Quindi si sacrifica Parigi che si è spesso preso anche le critiche dei tifosi, ma che non ha mai mollato, lavorando con grande impegno e abnegazione, cercando di salvare la barca.

Avrebbe, forse, potuto non accettare l’incarico, ma ci sono "uomini di campo" che ancora credono nella "maglia" e che meritano rispetto. Lottano, anche se non si viene pagati per mesi. Ed è proprio il tema degli stipendi arretrati – per alcuni si tratta addirittura di semplici rimborsi spesa – che la squadra ha riproposto ieri al garante, ma – a quanto si dice – bonifici all’orizzonte non se ne vedono. E si continua con qualche pagamento in qua e là per evitare l’esecutività delle azioni legali proposte da più parti. Ma la retrocessione è un rischio che De Simone non vuole correre così come nel più classico dei copioni esonera l’allenatore, lasciando però in subbuglio la squadra e non è da escludere che nei prossimi giorni potrebbero essere prese dai singoli decisioni eclatanti.