
Il nuovo allenatore Antonio Andreucci insieme al diesse Massimo Taibi
Con la presentazione di ieri è cominciata in casa Pistoiese l’era Antonio Andreucci. Accento toscano poco marcato ma ancora percepibile, idee chiare e soprattutto tanta voglia di lavorare. D’altronde, la carriera di Andreucci parla di un tecnico che ha fatto la gavetta, imponendosi nei campionati minori prima di riscrivere la storia di club come Campodarsego e Union Clodiense Chioggia. E ora l’arrivo a Pistoia per riportare l’Olandesina tra i professionisti. "Sono orgoglioso di arrivare in questa piazza – ha detto Andreucci –. Pur essendo qui da poco ho avuto modo di conoscere società e staff e di apprezzarne serietà e competenze. Ripartiremo dai membri dello staff che hanno lavorato in arancione lo scorso anno e confermeremo i giocatori che si sono ben comportati. Rinforzeremo la squadra, ma ciò che è stato fatto non dev’essere buttato".
Oltre agli aspetti tecnici, nello spogliatoio arancione non potrà mancare la condivisione di valori morali, un prerequisito fondamentale per costruire un gruppo vincente anche sul campo: "Da sempre odio scendere a compromessi. Nel calcio di oggi non si può vincere senza creare una rete di valori e di relazioni. Gli aspetti di campo vengono dopo, perché io prima voglio vedere nei miei ragazzi serietà, integrità e coerenza". Andreucci ha poi dato alcune linee guida sull’ossatura della Pistoiese 2025/2026. "Proveremo a ripartire dai ragazzi che hanno un contratto pluriennale – ha sottolineato il tecnico –, apportando i correttivi in alcuni reparti in particolare. In questo momento stiamo lavorando sotto traccia, sia sulle quote che sugli over, e fare nomi dei singoli non sarebbe corretto. Anche perchè quando si chiude un accordo devono esserci tre parti soddisfatte: la società, l’allenatore e il giocatore. E non parlo solo di accordi economici, ma anche e soprattutto progettuali. A livello tattico, giocheremo con la quota più giovane come portiere e vorrei ripartire dalla difesa a tre, anche se ho spesso giocato a quattro, perché ho visto la squadra esprimersi bene con questo modulo. Gli under? Che vengano dal professionismo o dalla D vanno saputi aspettare e ne vanno apprezzati pregi e difetti". Sul tema delle quote è intervenuto anche il diesse Taibi: "Ne porteremo più di dieci in ritiro, poi sceglieremo chi è più adatto al progetto. I ragazzi dello scorso anno hanno fatto bene, penso a Cecchini, Cuomo, Grilli Boccia, giocatori che si sono messi in luce a prescindere dal minutaggio".
Collegato in videoconferenza anche il presidente Sergio Iorio, che ha sottolineato il dispiacere dato dall’insoddisfazione espressa da una parte della tifoseria: "Percepisco molta diffidenza e ho capito che a Pistoia conta solo il risultato. Proprio per questo, per provare a vincere, a fine maggio abbiamo già un allenatore e abbiamo avviato i discorsi anche per costruire la rosa".
Michele Flori
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