Amarcord

Domani ricorre l’anniversario della prima promozione. Una cena speciale degli Untouchables per celebrarlo.

Dici Untouchables e già la mente vola a quello che è stato un pezzo di storia della pallacanestro pistoiese e non solo. La Curva più bella d’Italia con tanto di riconoscimento ufficiale, un gruppo di amici che sono stati capaci di creare coreografie uniche, "Il Muro" e la statua a Claudio Crippa sono solo alcune di quelle rimaste nell’immaginario collettivo, ma ci sono anche tutte quelle create in occasione dei derby. Un gruppo, gli Untouchables, il cui nucleo storico è sempre rimasto in contatto e ogni volta che si respira aria di pallacanestro sono sempre pronti a darsi da fare. Domani, venerdì 10 maggio. per la pallacanestro pistoiese non è una data qualunque perché rappresenta la prima storica promozione in A1 ed a distanza di trentadue anni gli Untouchables hanno deciso di festeggiare questa data rendendo omaggio a quella squadra. Per l’occasione il gruppo ha organizzato una cena alla Casa del Popolo di Montale, i posti sono già esauriti da tempo, per una serata che si preannuncia memorabile. Come sempre non mancheranno le sorprese, marchio di fabbrica degli Untouchables che ogni volta non svelavano mai le coreografie fino da ultimo con la Curva nascosta dal bandierone per non lasciare trapelare niente. Una cena per festeggiare quella promozione che rappresentò qualcosa di magico, di incredibile che fece impazzire una città intera ma anche un modo per omaggiare gli eroi di quell’impresa a cui Pistoia è rimasta nel cuore al punto che uno, Ronnie Rowan, è diventato presidente della società. Una serata per ricordare anche chi tra quegli eroi ci ha lasciato troppo presto come Luca Silvestrin e Cristiano Carlesi e anche chi ha fondato, amato, fatto crescere fino a diventare gli Untouchables qualcosa di unico come "Il Presidente", Lorenzo Giordano. Una serata tra ricordi, aneddoti, divertimento e soprattutto tanta, ma tanta voglia di stare insieme come sempre con un pizzico di magia quella che gli Untouchables hanno sempre saputo regalare. E, allora, non rimane che gridare al cielo "We are".

M.I.

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