Zavalloni esalta "La voix humaine"

Al Teatro Manzoni è andata in scena la partitura di Poulenc su testo di Cocteau

La voix humaine al Manzoni (foto Ilaria Costanzo)

La voix humaine al Manzoni (foto Ilaria Costanzo)

Pistoia, 24 marzo 2022 - Come succede spesso e volentieri, gli assenti hanno avuto torto. Gli spettatori al Teatro Manzoni che hanno assistito alla proposta de La voix humaine, anche se non numerosi, alla fine hanno tributato il giusto successo nei confronti di Cristina Zavalloni e di Andrea Rebaudengo. Il testo di Jean Cocteau con la musica di Francis Poulenc è uno dei capisaldi del teatro musicale da camera del Novecento, concentrandosi sull'amore disperato di una donna che parla con il suo uomo attraverso il telefono. Un dialogo sublimato in un monologo dove l'interprete è chiamata a un tour del force musicale e teatrale al tempo stesso.

Cristina Zavalloni, le cui capacità vocali permettono di affrontare vari repertori dal jazz alla classica, si è calata perfettamente nei panni della protagonista. L'allestimento in forma semi scenica a cura dell'Associazione Teatrale Pistoiese, ha permesso all'intreprete di muoversi in scioltezza sul palcoscenico, accompagnando con gesti, sguardi, pose, movimenti il testo che in passato aveva ispirato anche produzioni cinematografiche. La voce, sorretta con rigore dal pianoforte di Rebaudengo ha espresso con il giusto tono di drammaticità la musica di Poulenc, uno dei compositori del Novecento che ha fatto della cantabilità la sua cifra stilistica. 

Un elemento che è evidente anche nei brani presentati nella prima parte della serata, compresi quelli pianistici di rara esecuzione in Italia (gli Huit Nocturnes e il Presto in sib), arricchita da due chansons di Erik Satie. Un programma raffinato e ben eseguito dove Zavalloni è riuscita a portarci in un'atmosfera di qualche decennio fa restando saldamente un'artista di oggi.