REDAZIONE PISTOIA

Una stanza per le vittime di violenza di genere

È stata inaugurata al Comando provinciale dei carabinieri di Pistoia, in collaborazione con l’associazione Soroptimist International Italia. Servirà per l'ascolto protetto delle vittime ed è dotata anche di giochi per i bambini

Carabinieri e Soroptomist

Pistoia, 9 ottobre 2021 - Un locale arredato in modo da presentarsi quanto più accogliente e confortevole possibile, rendendolo simile ad una stanza di una comune abitazione. È la stanza delle audizioni dedicata alle vittime di violenza di genere, inaugurata stamani all'interno del Comando provinciale dei carabinieri di Pistoia.

All’interno della stanza, è stato creato anche un angolo dove sono presenti giochi e peluche, che permetta di accogliere eventuali bambini. L’allestimento del locale, unico attualmente presente in provincia di Pistoia, è stato possibile grazie ad un protocollo d’intesa che il comando generale dell’Arma ha stipulato con l’associazione Soroptimist International Italia per la realizzazione del progetto «Una stanza tutta per sé» che prevede, appunto, la realizzazione, all’interno delle caserme dei carabinieri, di locali destinati all’ascolto protetto delle vittime vulnerabili.

All'inaugurazione, insieme al comandante provinciale, colonnello Stanislao Nacca, hanno preso parte la presidente nazionale di Soroptimist Italia, Giovanna Guercio e la presidente del club di Pistoia – Montecatini Terme, Patrizia Cecchi. «L'iniziativa – ha spiegato la presidente Guercio – è nata dall'idea di una nostra presidente nazionale, Lella Picco, per dare un aiuto alle donne che decidono di denunciare le violenze che hanno subito. Queste donne vanno accompagnate nel loro percorso. Un percorso estremamente doloroso e difficile, anche nel momento della denuncia». «La stanza – ha aggiunto il colonnello Nacca – sarà messa a disposizione di tutti gli uffici della Procura. È uno strumento in più che abbiamo, come polizia giudiziaria e un contesto così confortevole, che consentirà di fare audizioni a persone, donne o minori, che hanno subito violenze o abusi, ci consentirà di poter interagire meglio con le vittime di questi gravi reati».  

pa.ce.