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Rio Lucciano e rio delle Mulina. Il punto sulla cassa di espansione

Il vicesindaco di Quarrata anticipa che i lavori per la realizzazione del bacino di laminazione inizieranno nel 2025, dopo anni di attesa e revisioni post-alluvione per aumentarne l'efficacia. Finanziato e con iter burocratico in corso, l'opera mira alla tutela del territorio e alla riduzione del rischio idrogeologico.

Rio Lucciano e rio delle Mulina. Il punto sulla cassa di espansione

"E’ un’opera attesa da tempo, che va nella direzione della tutela del territorio e della riduzione del rischio idrogeologico e per la quale voglio ringraziare il lavoro degli uffici, tornati a pieno regime solo dallo scorso marzo dopo che il grosso del lavoro era stato assorbito dalle questioni legate al post-alluvione. Allo stato attuale direi che l’iter sta procedendo come da programma: su queste basi, i lavori dovrebbero partire nel corso del 2025". Lo ha anticipato il vicesindaco Patrizio Mearelli, facendo così il punto sull’operazione che dovrà culminare con la realizzazione del bacino di laminazione sul rio Lucciano e sul rio delle Mulina. Un’opera della quale si parla da oltre venticinque anni, visto che, secondo quanto riportato dalla determina dello scorso 9 febbraio, l’approvazione del progetto preliminare della cassa d’espansione risale al 2008. Un tema divenuto ancor più prioritario alla luce dell’alluvione del novembre scorso, che ha indirettamente suggerito una revisione delle intenzioni originarie per aumentare ulteriormente l’efficacia della futura cassa. Dopo l’alluvione la giunta aveva chiesto di integrare il progetto allontanando, ove possibile, sia il rio di Lucciano che il rio delle Mulina dalle abitazioni e adeguandone l’attraversamento su via Covona. E’ stato inoltre chiesto di ampliare la capacità d’invaso della stessa cassa d’espansione (che dovrebbe passare dalla capacità di 40mila metri cubi inizialmente prevista a una di 70mila), salvaguardando gli aspetti di compatibilità paesaggistica dell’opera. Il cantiere ha già le coperture economiche necessarie, visto che è stato finanziato con il Piano nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico 2022, e le operazioni propedeutiche all’avvio del lavoro stanno andando avanti: proprio pochi giorni fa il Comune ha affidato l’incarico per l’esecuzione delle indagini geofisiche a supporto delle operazioni di progettazione dell’intervento. L’obiettivo dell’amministrazione è far sì che l’iter burocratico possa chiudersi entro la fine del prossimo autunno, per poi avviare il cantiere nel corso del prossimo anno.

Giovanni Fiorentino