Macchia Antonini invasa da rifiuti e incivili

La lettera di sfogo di una cittadina: "Quel luogo ci è stato donato per averne cura, così la natura viene violentata ogni giorno"

Alcuni sacchetti abbandonati alla Macchia Antonini

Alcuni sacchetti abbandonati alla Macchia Antonini

San Marcello Piteglio(Pistoia), 29 settembre 2020 - Se, citando il sindaco Luca Marmo, dovesse dare uno "sguardo d’insieme" alle condizioni in cui versa Macchia Antonini, la signora Lina concluderebbe che è rimasta delusa. Troppi i rifiuti sparsi dappertutto, troppo pochi, forse, i cassonetti lungo la strada di uno dei più bei polmoni verdi della provincia. "E’ una vergogna – protesta la nostra lettrice –. Dopo tanti mesi rimasti chiusi in casa, si sente il bisogno di trascorrere un po’ di tempo all’aria aperta, per sgranchirsi e respirare un po’ di aria salubre, e invece, mentre cammini in montagna, ti imbatti in cumuli di immondizie di ogni genere. Non sto parlando di un posto sperduto chissà dove, no – precisa – parlo del bellissimo parco della Macchia Antonini, che gli Antonini hanno donato, a tutti noi, per darci la possibilità di poterci andare liberamente, portare i nostri bambini a trascorrere qualche ora in libertà, all’aria aperta e sana". Rivolgendosi al sindaco Marmo (ma potendo fare lo stesso con la società di gestione dei rifiuti, Alia) Lina lo ricorda: "Oggi che si vive in città con alti tassi d’inquinamento, avere un posto, poco lontano dalla città, dove puoi finalmente rilassarti, e respirare a pieni polmoni è una grande fortuna. Ma noi cosa facciamo? Cerchiamo di distruggere quel paradiso della natura, lasciando rifiuti da ogni parte. Ci definiamo anche persone civili? No, se non siamo capaci di difendere i nostri boschi, le nostre spiagge, i nostri parchi, le nostre strade, i nostri giardini, dal degrado. Gli Antonini, se potessero tornare, vedendo lo scempio che abbiamo fatto del loro dono, provvederebbero a recintarlo e vietare a tutti di avvicinarsi, anzi, forse, metterebbero anche la rete con carica elettrica, che vieterebbe di toccarla o tagliarla, a qualche malintenzionato che vorrebbe violare anche la proprietà privata , come avviene sovente. Voglio anche precisare – aggiunge la lettrice – che a pochi metri sono stati posizionati diversi cassonetti per la raccolta differenziata, basta alzare gli occhi per capire che sono lì proprio per darci la possibilità di lasciare i nostri rifiuti in questi appositi contenitori e proteggere tutti noi dal degrado ambientale. «Spero che questo mio sfogo, venga letto da chi ha creato questo scempio e si faccia un’esame di coscienza, comprendendo il danno che ha arrecato". Così conclude: "A questo punto, non mi resta altro da fare che chiedere ad Alia di recarsi sul posto e prelevare quel materiale, onde evitare che oltre al danno ecologico qualche bambino si possa ferire seriamente. Spero che qualcuno ascolterà questo grido di aiuto, non solo mio, ma anche della natura". r.p.