Come detto in maniera specifica nell’articolo principale, l’analisi sull’andamento del settore vivaistico in questo scorcio di 2024 viaggia sull’altalena complice l’aumento dei prezzi delle materie prime e dei costi di produzione che porta ad una contrazione del margine contributivo del 10%, mettendo ulteriormente sotto pressione le aziende del vivaismo. "È indispensabile analizzare i dati tenendo conto delle dinamiche inflazionistiche e della crescente difficoltà di mantenere la competitività in un mercato globale in cui la pressione sui margini è sempre più forte – conferma ancora il direttore di Confagricoltura Pistoia, Daniele Lombardi – da ora in poi dovremo porre l’attenzione alla riduzione dei costi di produzione e l’incremento dell’efficienza nelle filiere, in modo da arrivare a migliorare la redditività e fronteggiare le sfide che vengono affrontate ogni giorno per quel che concerne l’aumento dei prezzi delle materie prime. Di sicuro, da parte nostra resta vivo l’impegno a supportare le imprese del settore sapendo che, per essere competitivi al massimo, servono politiche di visione a lungo termine per la sostenibilità del settore". E’ opportuno specificare, a livello internazionale, come il settore florovivaistico italiano continua a essere una delle eccellenze del nostro Paese, rappresentando il 12% delle esportazioni europee, subito dopo i Paesi Bassi, che dominano il mercato con il 39%. Tuttavia, per mantenere la competitività, è fondamentale attuare interventi strutturali, come quelli previsti dal Pnrr e dai fondi complementari.
Cronaca"Ridurre i costi e incrementare l’efficienza"