Michelucci, maestro di "resilienza" a Venezia

Spazio al genio pistoiese. Il lascito de La città variabile . diventa un’installazione. nel Padiglione Italia

Migration

Il lascito culturale de “La Città Variabile” diventa un’installazione a Venezia. Giovanni Michelucci (Pistoia, 2 gennaio 1891 - Firenze, 31 dicembre 1990) tra i ‘Maestri di Resilienza’ al Padiglione Italia della 17’ Mostra Internazionale di Architettura di Venezia. “La Città Variabile”, la prolusione di Michelucci pronunciata il 10 dicembre 1953 per l’inaugurazione dell’anno accademico 1953-54 dell’Università di Bologna, sarà presente con un’installazione nel Padiglione Italia curato da Alessandro Melis, alle Tese delle Vergini in Arsenale. In ‘Comunità Resilienti’, il pensiero di Michelucci si inserisce nella sezione “Design(Ing): “Dal cucchiaio alla città”, di Paolo Di Nardo e Francesca Tosi. In questo contesto la città media italiana diviene modello di equilibrio e resilienza, attraverso un approccio olistico all’architettura, in una contrapposizione fra esistente e nuovo. La prospettiva storica viene interpretata attraverso la lezione dei grandi maestri dell’architettura organica, del radicalismo e della bioarchitettura come Michelucci, Vittorio Giorgini, Gianni Pettena e Massimo Pica Ciamarra. La selezione dei documenti, a cura di Andrea Aleardi, Alessandro Masetti e Nadia Musumeci, prevede anche la potente immagine de “L’Arca incagliata nella roccia” (1987) e un’animazione digitale creata dagli schizzi per il visionario progetto per un Centro sportivo (1980-1985) che sarebbe dovuto sorgere a Prato.