Maestra indagata davanti ai giudici

L’avvocato: "Aspettiamo la decisione del Riesame"

Si è svolta ieri mattina, davanti ai giudici del Tribunale del Riesame di Firenze, l’udienza della maestra sessantenne, finita agli arresti domiciliari lo scorso 19 aprile, indagata per presunti maltrattamenti aggravati nei confronti dei bimbi che le erano stati affidati, in una scuola dell’infanzia di una piccola realtà della nostra provincia. L’indagine, svolta dai carabinieri sotto la direzione del sostituto procuratore Chiara Contesini, contiene duecento pagine di atti. L’attività investigativa dei carabinieri ha compreso anche riprese video che documenterebbero alcuni episodi di strattonamenti verso bimbi dai tre ai cinque anni di età. L’avvocato Gerardo Marliani che la difende, aveva presentato ricorso contro la misura da lui definita "particolarmente afflittiva, anche con l’applicazione del braccialetto elettronico, nei confronti di un’insegnante anziana e che esercita questa professione da trent’anni". "La mia assistita – ha spiegato l’avvocato Marliani – ha reso, a propria difesa, spontanee dichiarazioni in forma scritta, contestando ogni addebito ed offrendo al Tribunale del Riesame una diversa chiave di lettura degli episodi". L’avvocato aveva richiesto l’accesso agli atti di indagine e in particolare ai file audio e video, ma come chiarisce: "l’ostensione dei file delle intercettazioni è stata parziale ed è avvenuta soltanto il 29 aprile scorso, nel tardo pomeriggio, ovvero appena 17 ore prima dell’udienza fissata per la discussione del caso dinanzi al Tribunale Distrettuale del Riesame. In casi analoghi, la Suprema Corte di Cassazione ha affermato il principio secondo cui la ostensione parziale e tardiva del materiale audio e video intercettato determina la inutilizzabità delle intercettazioni ambientali in sede cautelare per violazione del diritto di difesa. In altre parole, in caso di misura cautelare personale, l’ostensione deve essere completa e tempestiva. Ora sarà il Tribunale della Libertà a decidere in ordine alla tempestività e completezza del materiale raccolto a fondare la misura restrittiva degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico".