La Fenice di Pistoia attacca: "Deficitaria situazione impianti sportivi"

Il Pistoia Volley La Fenice esprime amarezza e rabbia per le condizioni di allenamento delle proprie squadre. Chiede aiuto alle istituzioni, ma non ha ancora avuto risposta. Una situazione grave che richiede una risposta urgente.

La Fenice attacca: "La situazione impianti sportivi è deficitaria"

La Fenice attacca: "La situazione impianti sportivi è deficitaria"

Lo sfogo social non è passato inosservato. E tra l’altro, è la prima volta che accade dopo l’addio del "padre fondatore" della società, il noto tecnico Claudio Caramelli, che ogni anno, a settembre, levava alta la propria voce per chiedere migliori condizioni per lo sport pistoiese (e non solo per il sodalizio d’appartenenza). La situazione è grave, devono essersi detti al Pistoia Volley La Fenice: ecco allora la pubblicazione sui propri canali social di un’autentica esplosione di amarezza mista a rabbia per le attuali condizioni di allenamento delle proprie squadre. "Ci dispiace dover essere arrivati a questo punto, ma dopo i solleciti, siamo costretti a mostrare a chi ci segue e ha a cuore che i bambini e i ragazzi coltivino una passione, come siamo costretti a fare attività. Il Pistoia Volley la Fenice è una società che vanta una serie B nazionale (la B2 femminile, nda) con buona parte delle giocatrici che provengono dal giovanile e che, questo anno, ha l’onore di essersi iscritta ai campionati con una formazione di Prima Divisione, una compagine under 18, 2 Under 16, una Under 14, 2 Under 13 più un centinaio di bambine e ragazze del settore promozionale. Quella che vedete nelle foto (ne sono state pubblicate 3, nda) è la situazione che ci stiamo trovando a dover gestire (palestra delle Casermette, nda).

"Gruppi di 50 ragazze e bambine del settore promozionale in palestre piccole (non apriamo il capitolo dello stato in cui sono le palestre). Non vorremmo essere costretti a dover dire a queste ragazze di non poterle accogliere, non è giusto chiudere la porta in faccia ad adolescenti e bambine che si avvicinano allo sport, ma non è nemmeno serio tenerle in questa situazione. Quindi noi chiediamo… possiamo avere spazi palestra in più? O almeno poter avere un confronto con le istituzioni per trovare una soluzione? Per adesso – conclude la società presieduta da Luciana Faralli (nella foto) – non abbiamo mai avuto risposte alle nostre richieste". Sin qui la reprimenda dei dirigenti fuxiablu nei confronti dei rappresentanti delle suddette istituzioni, assessore allo sport Alessandro Sabella in primis. Abbiamo chiesto prontamente all’assessore di rispondere: ci ha comunicato che non era possibile subito. Restiamo, noi come gli autori del "j’accuse", in attesa di una sua risposta.

Gianluca Barni