
Marco Benesperi, Patrizio Carraresi e Luca Vigna, rispettivamente tecnico, dirigente e vice-allenatore del Casalguidi. La squadra tornerà sul campo di casa sabato prossimo
A partire dal prossimo sabato, il Casalguidi tornerà a disputare le partite casalinghe al Barni, al netto "dell’eventuale concomitanza di gare casalinghe o che necessitano di illuminazione artificiale". Lo ha fatto sapere la società (anche a seguito del 3-0 a tavolino inferto dal giudice sportivo dopo l’interruzione di una partita di calcio giovanile a causa di problemi all’impianto d’illuminazione del campo di Masotti, nda) per fare luce sulla vicenda. "In questi mesi la società è rimasta in silenzio e in attesa, ma non inoperosa. C’erano la volontà e quel senso di responsabilità finalizzati a portare avanti idee e soluzioni concrete, anche di concerto con l’amministrazione comunale, che permettessero di superare le enormi difficoltà dovute all’assenza della principale infrastruttura di riferimento – hanno spiegato i dirigenti – per garantire il regolare svolgimento dell’attività calcistica e il rispetto degli impegni presi con i suoi tesserati e con la Federazione, la società pur trovandosi costretta a fronteggiare l’assenza di altre strutture sportive libere in zona per disputare le gare ufficiali casalinghe, non si è mai arresa. Neppure quando gli impianti disponibili richiedevano di spostarsi in altri Comuni. E nemmeno quando le spese di noleggio non previste di tali impianti potevano seriamente compromettere la solidità di una realtà dilettantistica-giovanile strutturata come la nostra".
La "questione impianti" ha trovato spesso spazio anche nel dibattito politico. Polemiche fra maggioranza e opposizione dalle quali il Casalguidi prende le distanze. "Di fatto, alla società non sono mai interessate le polemiche dell’ultima ora apparse anche sui social. Non si è fatta coinvolgere in alcuna strumentalizzazione di parte a favore o contro. Sempre nella consapevolezza che i disagi patiti dagli atleti e tifosi della scuola calcio per questa situazione non dovessero ricadere su di loro anche sul piano economico, è stato deciso sia di non aumentare la quota di iscrizione a carico delle famiglie per la stagione calcistica 2024/25. Oltre che di rinunciare – conclude la nota –, in diverse occasioni e con enormi difficoltà, agli incassi delle partite casalinghe. Proprio nell’ottica di dare un preciso segnale di attaccamento ai ragazzi e al territorio".
Giovanni Fiorentino