Da città del verde a città ‘verde’

Il commento

Cristina Privitera

Cristina Privitera

Pistoia, 10 novembre 2019 - L’unico sviluppo possibile è quello sostenibile. E questo vale anche per il vivaismo pistoiese che dovrà attrezzarsi per dire addio all’utilizzo del glifosato, diserbante che finora pareva insostituibile, ma che da tempo è sul banco degli imputati quanto a pericolosità. Si tratta di una scelta dell’Europa che la Regione Toscana ha voluto anticipare di un anno e che innesca una svolta epocale per i nostri produttori di ‘verde’, ora chiamati a una significativa riconversione totalmente green. Ovvie sono le perplessità e i timori per lo sforzo di investimenti che il settore dovrà compiere.

Ma era impellente e necessario un cambiamento di punto di vista e di mentalità in uno scenario di tutela ambientale profondamente mutato. Solo così la forte riduzione prima e lo stop totale poi dal dicembre del 2021 all’uso di questo diserbante, considerato pericoloso per la salute umana e per l’ambiente, potrà essere considerato non un peso ma una risorsa per tutta la filiera, dalle aziende minori a quelle big.

La città del verde potrà così diventare finalmente anche una città ‘verde’ e avrà senso e forza di immagine l’introduzione di un marchio che certifichi tutto il distretto come glifosate free per un’incisiva azione di riconoscimento delle piante made in Pistoia. Salvaguardare territorio e salute, anche di chi lavora nel settore, premierà l’impegno di risorse e rinnovamento dei quali le imprese dovranno farsi carico. Nella speranza che la politica mantenga le promesse: bussare alle porte della Ue per poter attingere a finanziamenti pubblici di sostegno alle aziende, in primis attraverso i fondi sociali europei.