Occhio a Brescia e Perugia Gli errori da non ripetere

Un nuovo campionato, un minitorneo nel quale i valori espressi sul campo durante la stagione regolare si azzerano e le avversarie ripartono da capo, appaiate e con medesime possibilità di tagliareil traguardo oltre il quale c’è il Paradiso Serie A. L’unico vantaggio che alcune compagini possono vantare sulle altre è quello scaturito dalla classifica: più è alta la posizione raggiunta al termine della stagione regolare, maggiore è il numero di pareggi sufficienti a superare i turni e raggiungere l’obiettivo. E questo vantaggio il Pisa ce l’ha più grande rispetto a tutte le altre rivali, forte del terzo posto maturato alla fine della trentottesima giornata. Ribadendo ancora una volta che Puscas & C si apprestano a vivere un campionato a eliminazione diretta estenuante e fuori da ogni logica, vediamo cosa c’è da migliorare e cosa da conservare delle gare disputate contro i potenziali avversari negli spareggi promozione. ASCOLI. I marchigiani sono la formazione che ha chiuso meglio l’annata. Nell’andata all’Arena, il Pisa fu irretito dalla trama difensiva dei bianconeri e rimase con un solo punto fra le mani. Nel ritorno la pagnotta fu ancor più dura: dopo un discreto avvio, i nerazzurri furono trafitti con due contropiedi nei 5 minuti precedenti all’intervallo, sconfitta tutto sommato meritata. BENEVENTO. I sanniti sono la formazione che ha più deluso nel finale di stagione. Ma sono anche la squadra che ha inflitto al Pisa la sconfitta più roboante dell’annata: un 5-1 che grida vendetta per le dinamiche con le quali è arrivato e per la sproporzione fra quanto prodotto dai nerazzurri e quanto dai campani rispetto al punteggio finale. BRESCIA. Le Rondinelle con Corini in panchina hanno trovato miglior solidità difensiva e rappresentano un avversario insidioso in un’ipotetica finale (sono dalla parte del tabellone in cui la testa di serie è il Monza). Però, contro i lombardi, il Pisa ha sfoderato due prestazioni scintillanti: all’andata per qualità e spessore agonistico, al ritorno per applicazione tattica. PERUGIA. Il Grifo è arrivato agli spareggi di rincorsa e può contare su un entusiasmo straripante, ben esemplificato dal tecnico Alvini. Contro la fisicità dei biancorossi il Pisa, soprattutto nella gara di ritorno al "Curi", è andato in affanno. Ma sul piano tecnico il divario è ampio. MONZA. Il Pisa rappresenta l’autentico spauracchio per la compagine brianzola, che in due anni di cadetteria è riuscito a strappare appena un punto in quattro confronti diretti. La sensazione è che, al cospetto del gioco spesso compassato e sotto ritmo dei biancorossi, la foga agonistica e la corsa dello Sporting Club vadano a nozze.

M.A.