Lo sport per sentirsi liberi Calcio a 5 al Don Bosco

Un torneo per i detenuti organizzato dall’Ansmes: "così si può tornare a vivere"

Liberi dentro, tra sport e aria aperta. E’ cominciato così il primo Torneo dell’Amicizia di calcio a 5, riservato ai detenuti del carcere di Don Bosco di Pisa. Organizzato dal Comitato provinciale dell’Ansmes (Associazione Nazionale Stelle Palme e Collari d’Oro al Merito del Con e del Cip), presieduto da Michele D’Alascio, il comitato è impegnato da oltre un anno in attività sportive all’interno della casa crcondariale pisana. La kermesse sportiva è stata organizzato di concerto con la direzione ed il supporto dell’area pedagogica. Già lo scorso anno, nell’ambito del Progetto nazionale “Lo Sport abbatte i muri”, l’Ansmes ha allestito iniziative riservate agli ospiti ed alle ospiti della casa: partite di “calcio a 5” tra una formazione di detenuti pisani e l’altra di studenti e partite di Pallavolo tra le ospiti e studentesse pontederesi. Inoltre, da oltre un mese, il Ansmes e Fipav hanno organizzato un corso di pallavolo riservato alle ospiti della casa circondariale che ha riscosso un particolare apprezzamento da parte di tutte le interessate che di buon grado hanno aderito all’iniziativa.

La finale del torneo di Don Bosco invece è prevista per lunedì 8 Agosto al termine della quale seguirà la cerimonia di premiazione. "Questo ulteriore progetto - dichiara il presidente pisano Ansmes Michele D’Alascio - nasce con lo scopo di poter offrire ai detenuti la possibilità di praticare attività sportiva e di partecipare a momenti formativi su tematiche legate allo sport. L’attività fisica nei luoghi di detenzione è una sfida che deve essere affrontata e risolta per le molte implicazioni e ricadute positive sulla rieducazione. L’ozio e l’inattività legati alla permanenza in carcere producono effetti devastanti sul fisico dei detenuti che determinano un ostacolo al processo di rieducazione che rappresenta l’obiettivo primario del sistema penitenziario. Lo Sport, l’esercizio fisico abbassano le tensioni emotive, riducono le malattie ed aiutano il detenuto a vivere meglio in un ambiente spesso sovraffollato e privo di risorse e stimoli. Lo Sport, a mio avviso, rappresenta per il detenuto uno strumento di crescita soprattutto umana, un momento di confronto con persone di origini cultura e nazionalità diverse".