Il Pisa stecca la prova generale all’esordio

Nerazzurri subito fuori dalla Coppa Italia. Maran: "Abbiamo meritato di perdere. Alcuni elementi devono ancora ambientarsi"

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di Michele Bufalino

PISA

La formula italiana della coppa nazionale da sempre attrae poco, risultando spesso più come una serie di fastidiosi impegni invece di essere valorizzata, come avviene in altre parti d’Europa. Nonostante questo però, anche in una serata da classificare come calcio d’estate, la sconfitta col Brescia è reale e fa male. "Bruciante", come definito da Rolando Maran al termine della gara. La partita inizia in realtà bene per il Pisa, almeno dalle prime battute, con l’highlander Gaetano Masucci ad illudere, grazie a uno dei suoi gol, di testa e di rapina, sfruttando una traversa colpita da Mastinu al 20’. Più passano i minuti, più i nerazzurri subiscono le incursioni degli avversari. Si divora ben due reti la squadra di Clotet nel primo tempo ed entrambi sono due clamorosi errori a porta vuota, il primo ad opera di Bianchi, il secondo di Aye. Al 25’ il Brescia pareggia su punizione calciata da Ndoy, ma il pallone sbatte prima sulla traversa e poi sulla schiena di Nicolas, che segna la più classica delle autoreti. Nella ripresa il calo fisico è evidente da parte del Pisa. Le rondinelle dilaga, letteralmente, sulle ali di una difesa nerazzurra che appare spenta. Canestrelli non è ancora entrato nei meccanismi, Cisco è riadattato, Hermannsson è ancora lontano dal 100% della condizione, mentre l’unico a provarci, pur non emergendo, è Beruatto. Le reti degli ospiti sono tutte molto simili, con un reparto arretrato fermo. Segnano Aye al 61’, poi Ndoj al 72’ e infine è Bianchi, in pieno recupero a fissare il risultato.

Diventa evidente quanto la squadra di Maran sia ancora indietro, da una parte appesantita dai carichi di lavoro del ritiro, dall’altra molto lontana da essere un gruppo affiatato, soffrendo un mercato partito in ritardo. La sensazione è che il Pisa potrà recitare in futuro un ruolo da protagonista, ma non da subito e ci vorrà pazienza, oltre a completare la rosa. "Siamo dal punto di vista della compattezza ancora un po’ indietro - ammette il tecnico dopo la partita -. Credo che oggi abbiamo fatto una gara sotto tono e abbiamo meritato di perdere". Il lavoro all’orizzonte è ancora tanto: "La sconfitta brucia e dobbiamo farla servire continuando a fare le cose per bene come abbiamo fatto finora - prosegue il tecnico -. Non era questa la figura che volevamo fare, dispiace per noi e per i tifosi. In questa Serie B il livello è molto alto, lo sappiamo bene e ci sono alcuni giocatori che devono capire il nostro calcio". Difficile valutare anche i nuovi arrivi Morutan e Cissè, con poco più di mezzo allenamento sulle spalle: "La squadra era già in difficoltà quando sono entrati, sono ingiudicabili", conclude Maran. Sul mercato c’è sempre molto riserbo da parte di Corrado e Chiellini. L’ultimo nome è quello del terzino classe 2003 Andrei Curbis, di nazionalità rumena, di proprietà del Milan. Servono anche innesti esperti e di categoria adesso, dopo i nomi esotici del primo mese di mercato. E servono al più presto per consentire a Maran di poter essere messo nelle condizioni di operare al meglio.